Good Bye, Lenin! Lo straordinario film di Wolfgang Becker torna al cinema per il 30ennale della caduta del Muro di Berlino grazie alla Satine Film

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Ci sono film che segnano indelebilmente il nostro immaginario, si fissano nella nostra memoria come i ricordi, quelli dolorosi, che anche volendo non riusciamo a scordare, diventando veri e propri tatuaggi emotivi che incidono la nostra viva carne e raccontano di amori passati, perduti e, qualche volta, ritrovati.

“Good Bye, Lenin!”, lo straordinario film di Wolfgang Becker del 2003, è uno di questi. La storia di amore fra una madre e un figlio che racconta è senza tempo, il momento storico in cui è ambientato è unico ed irripetibile (la Germania divisa alla vigilia della caduta del Muro il 9 novembre 1989), il cast magistrale e perfettamente calato nei rispettivi ruoli.locandina2900

Un film indimenticabile, almeno per chi scrive, che, come molte chicche, ha scoperto qualche anno fa, per caso, durante la programmazione di una terza serata televisiva, in una notte dalle ore piccole ma dalle grandi emozioni.

La storia del film è originalissima e parla di Christiane Krener (la brava ed intensa Katrin Sass), fervente sostenitrice ed attivista del socialismo e della DDR (Repubblica Democratica Tedesca), e di suo figlio Alex (il bravissimo ed ispirato Daniel Brϋhl), che invece appartiene a quella maggioranza della popolazione, composta soprattutto da giovani, che è ormai insofferente verso il logoro regime che tiene le redini del Paese fin dal 2° dopoguerra.

Tutto si complica quando la sera del 7 ottobre 1989, due giorni prima della caduta del Muro, mentre Christiane si reca in auto ad un ricevimento ufficiale in occasione dei festeggiamenti per i quarant’anni della DDR, la sua vettura viene costretta a fermarsi da un corteo di dimostranti contro il regime, fra cui c’è anche Alex. La vista del figlio fra i manifestati procura a Christiane un infarto e un conseguente coma che la farà risvegliare 8 mesi dopo, in un Paese profondamente cambiato. La sua salute è cagionevole e qualunque stress può causarle un altro infarto, questa volta fatale, spiega ad Alex e a sua sorella Ariane (l’attrice Maria Simon) un solerte dottore, quindi una lunga degenza a letto e la mancanza di forti emozioni sono le uniche cose che possono prolungare la vita della madre.

È a questo punto che Alex ha l’idea di ricostruire nella stanza da letto della madre un pezzo della Repubblica Democratica Tedesca, ricreando arredi, comprando prodotti ed addirittura filmando finti telegiornali della Germania dell’Est, coinvolgendo in questa grande pantomima dapprima la sorella e un suo giovane collega di lavoro ed appassionato di cinema, Denis (l’attore Florian Lukas), ma poi sempre più vicini ed amici, tutto per non far conoscere la verità alla madre, che probabilmente ne morirebbe.

Fin qui la trama, della quale non vogliamo raccontarvi più niente per non togliervi il gusto di vedere il film. E non recuperando il dvd, che per altro in italiano non c’è, perché il film è tornato nelle sale italiane dai primi giorni di novembre.good-bye-lenin-good-bye-lenin-10-09-2003-116-g

Questa voglia di revival non riguarda solo questo film ed è legato all’anniversario per i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, e nei cinema stanno tornando molte pellicole che parlano della Germania divisa in due blocchi contrapposti, cult veri e propri come: “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, “Le vite degli altri” di Florian Henckel von Donnersmarck e appunto “Good Bye, Lenin!”, quest’ultimo grazie all’italiana Satine Film di Claudia Bedogni.

La titolare della Satine Film fu l’artefice, nel 2003, quando lavorava per Levi film, della prima distribuzione nelle sale italiane di “Good Bye, Lenin!”, che aveva visto al Festival di Berlino di quell’anno. Raggiunta al telefono, Claudia Bedogni ci ha raccontato dell’amore per questa pellicola e della volontà, dopo 30 anni, di riproporre il film nelle sale in una versione rimasterizzata in digitale, ma ci ha anche raccontato della sua delusione per il mancato interessamento da parte delle televisioni e di una parte degli esercenti dei cinema, soprattutto del sud Italia: in Puglia, ad esempio, il film è disponibile solo in pochissime sale, fra cui Bari, Santeramo in Colle ed Ostuni (a Taranto e provincia, nessuna sala proietterà questo film).good-by-lenin-e1572800238876

“Good Bye, Lenin!” è tuttora uno dei maggiori successi della cinematografia tedesca: costato 4 800 000 euro, il film ha incassato nel mondo 75 320 680 dollari, oltre ad aver ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui 3 European Film Awards, il Premio l’Angelo Azzurro del Festival del cinema di Berlino, il Premio César come Miglior film dell’Unione Europea, il Premio Goya come Miglior film europeo, oltre a numerose altre nomination in Festival e Concorsi internazionali.

Cosa altro dire di questo film che, se proiettato nella vostra città (qui trovate la lista aggiornata), vi consigliamo vivamente di andare a vedere?

Almeno tre cose:

La prima, il film è pieno di citazioni di grandi capolavori del cinema che non vi sveliamo e vi sfidiamo a scovare.

La seconda, la colonna sonora del film è opera del talentuoso compositore francese Yann Tiersen (già autore delle musiche de “Il favoloso mondo di Amélie”), tra cui spicca la struggente “Summer ‘78”, tema del film stesso.coke-800x500

La terza, il film è una delle più belle e riuscite rappresentazioni dell’Ostalgie, il fenomeno sviluppatosi nei primi anni ’90 e che indica il sentimento nostalgico che colpì i cittadini della Germania Orientale a seguito della scomparsa della DDR.

Fatevi un regalo, concedetevi questa visione, ne varrà la pena, sarà una maniera originale di celebrare il 30ennale della Caduta del Muro di Berlino e, ci scommetto, una dei più bei film che vedrete in questa ricca stagione.

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