La Copertina d’Artista – Odio Social(e)

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Nell'immagine la Copertina d'Artista del numero di Marzo 2024 di Smart Marketing
La Copertina d'Artista, Odio Social(e), del numero di Marzo 2024 di Smart Marketing.

Una figura inquietante è al centro della copertina di questo numero di Smart Marketing dedicato all’Odio Social(e).

È seduta davanti ad un computer, indossa una felpa col cappuccio tirato sulla testa e, cosa più inquietante di tutte, indossa una maschera da scheletro.

È così che l’Intelligenza Artificiale Dream di WOMBO ha risposto alla mia richiesta di un’immagine che condensasse il problema dell’odio sui social network ed il web in generale.

Secondo l’interpretazione dell’AI, l’odiatore social(e) è un individuo che si nasconde dietro ad una tastiera, dietro una felpa con cappuccio e una maschera da scheletro. Come se non bastasse l’anonimato offerto e mediato dal suo laptop e dall’essere al sicuro in una stanza, l’haters ha bisogno anche di una maschera, come se dovesse nascondersi anche da se stesso. Come se un rigurgito di coscienza gli fosse tornato in bocca e lo avesse nauseato per la gravità e gratuità del suo odio.

Per generare l’immagine di questa Copertina d’Artista, nello specifico, ho utilizzato:

 

DREAM SOURCE

Dream by WOMBO

 

DREAM STYLE

Horror v3

 

PROMPT 

Create an evocative image capturing the theme of online hate and haters. use striking visual elements to convey the toxicity and impact of negativity in digital spaces. show the contrast between virtual anonymity and real-world consequences. inspire reflection on the importance of empathy and constructive communication”.

 

(Crea un’immagine evocativa che catturi il tema dell’odio e degli odiatori online. utilizzare elementi visivi sorprendenti per trasmettere la tossicità e l’impatto della negatività negli spazi digitali. mostrare il contrasto tra l’anonimato virtuale e le conseguenze nel mondo reale. ispirare la riflessione sull’importanza dell’empatia e della comunicazione costruttiva).

O almeno, questo è quello che mi piace pensare abbia ispirato l’algoritmo nel creare questa iconica e potentissima immagine. Lo sappiamo bene, soprattutto da lettori ultradecennali di questa rubrica, che in fin dei conti l’interpretazione di un’opera artistica è non solo arbitraria, ma artistica anch’essa, come ci ha detto una volta per tutte Oscar Wilde, più di un secolo fa, nel suo piccolo ma densissimo saggio, quasi un pamphlet, “Il critico come artista”.

Ma torniamo all’odio e alla realizzazione di questa Copertina d’Artista: spesso e volentieri Dream di WOMBO fatica a comprendere le mie richieste, anche se scrivo il prompt in inglese, o meglio lo faccio scrivere da ChatGPT, costringendomi ad ore di tentativi, cambiando lo stile artistico e affinando via via il prompt stesso, mentre questa volta AI non ha avuto dubbi e nei primi 10 minuti di lavoro mi ha fornito subito una mezza dozzina di ottime immagini che per completezza ho raggruppato in una galleria in questo stesso articolo.



La domanda che mi sono posto (e vi pongo) è: ma questa efficacia dell’AI nel fornire ottime immagini è dovuta al fatto che l’odio sia stato un termine e un concetto importante e onnipresente durante l’addestramento di questa intelligenza  artificiale?

Ho paura di conoscere già la risposta, ed allora un numero monotematico, come questo di Smart Marketing, dedicato interamente all’odio sui social diventa ancora più importante e forse necessario. Perchè, che ci piaccia o no, dietro quella maschera non c’è un mostro o un alieno, ma ci siamo noi, ognuno di noi, che qualche volta è vittima e molte volte artefice e propagatore di quell’odio che le AI non faticano a riconoscere e riprodurre con tanta facilità.

Scopri il nuovo numero: “Odio Social(e)”

E’ davvero troppo facile trovare nei commenti un certo grado di violenza, opinioni sprezzanti e sentenze passate in giudicato dal tribunale dei social. Tutto può essere scritto, sembra non ci siano limiti.
Ma di chi è la responsabilità?

Internet, il web e soprattutto i social network sono uno specchio, anzi un black mirror, per citare una famosa serie di qualche anno fa, e come tutti gli specchi “riflettono” la nostra immagine, e, se non ci piace quello che vediamo, forse siamo noi che dovremmo “riflettere” un poco di più prima di specchiarci.

E voi cosa ne pensate?

Fatemelo sapere nei commenti.

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

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