Dai videogame al metaverso, la vera esperienza passa per i 5 sensi digitali

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Nell'immagine una donna prova un visore di Realta Virtuale - Smart Marketing
Image by freepik.

In principio c’era Second life, un mondo virtuale online lanciato il 23 giugno 2003 dalla società statunitense Linden Lab dove per la prima volta si approcciò ad un ambiente virtuale in cui gli utenti potevano creare un proprio avatar e un proprio spazio dove poter condividere suoni, immagini e messaggi. Una soluzione tecnologica che integra strumenti di comunicazione sincroni ed asincroni con applicazione in molteplici campi della creatività: intrattenimento, arte, formazione, musica, cinema, giochi di ruolo, architettura, programmazione etc…Uno spazio di incontro virtuale dove è possibile conoscere gli altri utenti, chattarci e organizzare vari tipi di eventi virtuali e scambiarsi beni all’interno del gioco grazie a Linden, la valuta virtuale.

Cosa vi ricorda tutto questo?

Non può che non avervi portato alla mente quello che oggi chiamiamo Metaverso un’ipotetica iterazione di Internet come unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di visori per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), essendone difatti a tutti gli effetti un precursore.

La parola “Metaverso” deriva dalla fusione dei termini “meta”, una preposizione e un prefissoide che in greco antico ha vari significati, tra cui “al di là di”, e “universus” che in latino significa “tutto”.

Al di là di tutto è sicuramente una scommessa quella che il suo precursore Neal Stephenson descriveva, nel suo libro “Snow Crash” (1992), come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

Nell'immagine l'autrice dell'articolo Stefania Alvino, mentre prova in anteprima gli Apple Vision Pro - Smart Marketing
L’autrice dell’articolo Stefania Alvino, mentre prova in anteprima gli Apple Vision Pro.

L’era che ci apprestiamo a vivere vede un’evoluzione sempre continua dei nostri smartphone che iniziano ad andarci stretti, parliamo di era post-mobile e sarà il metaverso a farci esplorare nuove opportunità a cavallo tra mondo reale e mondo virtuale, in cui le sensazioni che proviamo e le emozioni sono reali, anche se generate da qualcosa che non è altro che la proiezione di un mondo digitale, e quindi non reale.

Lo ha compreso benissimo Mark Zuckerberg cavalcando l’onda con il suo Horizon Worlds che prende proprio esempio da Second Life ma con una esperienza ancora più immersiva grazie ai Meta Quest dove l’utente ha l’opportunità di immergersi in un mondo virtuale perdendo la cognizione dello spazio e del tempo fino a che continua ad indossare gli oculus. Ma anche questa tecnologia che all’inizio ci sembrava spaziale lascia subito il posto all’interazione tra realtà virtuale e realtà aumentata con gli Apple Vision Pro per una esperienza a realtà mista che si prefigge l’obiettivo di cambiare il modo in cui interagiamo con computer e smartphone.

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Il gioco è uno dei modi più efficaci per imparare. Pratiche come la gamification e i serious game hanno dato nuovo vigore e nuovo senso a tutta la formazione, offline e online, soprattutto dopo la pandemia che ci ha costretto a reinventare e riscoprire le pratiche e i benefici del gioco. Gioco, che rappresenta la prima forma di apprendimento.

Il metaverso man mano diverrà lo strumento principale per interagire con gli altri, per creare un proprio spazio virtuale e per avere dei guadagni tramite la vendita di NFT in critpovalute.

Le NFT (non-fungible token) che prepotentemente entreranno sempre più nell’utilizzo quotidiano sono dei certificati che attestano l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale come per esempio un’immagine, un video, una canzone o anche un tweet. Grazie alle modalità di gioco play-to-earn, agli NFT e alle blockchain, i videogiochi permetteranno sempre di più agli utenti di trarre benefici concreti nella loro esperienza di gioco.  Se in principio il videogioco nacque con l’obiettivo di farci evadere dalla quotidianità per proiettarci in un mondo alternativo con l’evoluzione della tecnologia sarà proprio l’esperienza a cambiare e il mondo alternativo entrerà sempre più prepotentemente nella quotidianità, l’interattività cambierà, la realtà mista sarà sempre più normale e l’esperienza sarà sempre più immersiva e coinvolgente.

Se una volta si parlava di cyberspazio, coniato nel romanzo Neuromante di William Gipson del 1984, dove ben si teneva distinti il concetto di corpo e mente, oggi l’idea di metaverso, cambia il paradigma e consente agli utenti di accedervi in modo completo, senza percepire la distinzione delle diverse dimensioni.

Siamo ancora agli albori ma il futuro che si prospetta ci da indizi forti di come anche le esperienze sensoriali potranno essere sempre più integrate nel concetto di esperienza virtuale immersiva, il metaverso difatti aspira ad essere un medium multisensoriale andando a stimolare tutti i sensi in uguale misura.Nell'immagine l'autrice dell'articolo Stefania Alvino, mentre prova in anteprima gli Apple Vision Pro - Smart Marketing

La realtà delle tecnologie attuali ha una forte proiezione verso l’immersività visiva e uditiva, ma si sta piano piano lasciando spazio all’interazione tattile, ne sono un esempio le meta tute e gli haptic gloves, speciali guanti elettronici sono in grado di rendere il tatto digitalizzabile, i feedback termici, ci consentono di avvertire nel metaverso il caldo, il freddo o in generale la temperatura. A completare l’esperienza e ad aprire una nuova frontiera sarà l’integrazione dell’olfatto e del gusto stimolando i 5 sensi digitali, dove già diversi ricercatori stanno facendo passi da giganti quotidiani.

Diventerà anche sempre più semplice per i dispositivi virtuali comprendere le nostre emozioni grazie a tecnologie IOT capaci di tracciare il movimento dei nostri occhi e del face language, in modo da comprendere quando siamo sereni, alterati o sotto stress e riprodurre le medesime emozioni sui nostri avatar.

 Ecco che il mondo delle IOT (internet delle cose – oggetti connessi alla rete) ci viene in soccorso per rendere l’esperienza ancora più reale e quello che pensavamo fosse solo un videogames lascia spazio alla vita quotidiana che si trasforma così improvvisamente grazie ad un click.

Potevi immaginarlo che quello che era nato come un semplice gioco avrebbe trasformato per sempre la tua idea di vita reale?

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

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