Settembre tempo di rientro in azienda e ripresa delle attività di lavoro, ma soprattutto tempo in cui si pianifica il budget pubblicitario da destinare all’ultimo trimestre, quello del Black Friday e del Natale, ghiotte occasioni per imprenditori e commercianti per veder aumentare vendite e fatturato. Ecco allora alcuni consigli utili per riprendere le attività pubblicitarie al rientro dalle ferie e dal lungo stop di agosto.
Ripartire dopo le ferie estive: l’importanza della pubblicità
Ripartire dopo le ferie estive può essere una sfida per molte aziende, poiché il ritorno alla routine richiede un piano strategico per riconquistare l’attenzione dei clienti. In questo contesto, la pubblicità gioca un ruolo fondamentale per garantire che l’azienda rimanga rilevante e per attrarre nuovi clienti.
Ecco perché la pubblicità è cruciale dopo la pausa estiva:
- Riconquistare la visibilità: Dopo un periodo di ferie, molte aziende vedono un calo dell’attenzione del pubblico. La pubblicità aiuta a riportare il brand sotto i riflettori, ricordando ai consumatori i prodotti e i servizi disponibili.
- Capacità di adattamento: Le abitudini dei consumatori possono cambiare durante l’estate. Ad esempio, dopo le vacanze, il pubblico potrebbe cercare offerte legate alla scuola, alla ripresa lavorativa o a nuovi progetti per l’autunno. Un messaggio pubblicitario mirato può intercettare queste esigenze.
- Riprendere il ritmo: Le attività aziendali spesso rallentano durante l’estate, quindi la pubblicità permette di accelerare il ritorno a un ritmo regolare di affari, stimolando le vendite e generando nuovi contatti.
Molte aziende approfittano del rientro per lanciare campagne pubblicitarie aggressive. Per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza, è importante investire in pubblicità per mantenere o guadagnare quote di mercato. Settembre è tradizionalmente associato a un “nuovo inizio”, con molte persone che tornano alle attività quotidiane con nuovi propositi. Le aziende possono sfruttare questo momento per lanciare promozioni mirate o nuove collezioni.
Consigli per una strategia pubblicitaria post-estiva efficace:
- Segmentazione del pubblico: Identificare i target di clienti che potrebbero essere più interessati a determinati prodotti o servizi in base alla stagionalità.
- Offerte speciali o promozioni di rientro: Incentivare il ritorno dei clienti abituali e attrarne di nuovi con sconti speciali.
- Marketing omnicanale: Utilizzare una combinazione di pubblicità digitale, social media, e-mail marketing e pubblicità tradizionale per raggiungere il pubblico su più fronti.
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Campagna pubblicitaria su Facebook, Instagram e Google: costi reali e nascosti da tenere in considerazione
Lanciare una campagna pubblicitaria su Facebook, Instagram e Google può essere molto efficace, ma ci sono vari costi, sia espliciti che nascosti, che devono essere considerati per pianificare correttamente il budget.
- COSTI REALI:
1.1 Budget pubblicitario
- Facebook & Instagram Ads: Si tratta di una piattaforma con budget flessibile. Puoi impostare una campagna con un minimo di 1-2€ al giorno, ma per ottenere risultati significativi, il budget consigliato può variare tra i 10€ e i 50€ al giorno, a seconda del settore, del target e della concorrenza.
- Google Ads: Anche Google Ads permette grande flessibilità, ma il costo per clic (CPC) è generalmente più alto rispetto a Facebook. Per le campagne di ricerca su Google, il costo medio per clic può variare da 0,50€ fino a oltre 5-6€ per settori molto competitivi.
1.2 Costo per clic (CPC) e Costo per mille impressioni (CPM)
- Facebook & Instagram: Il CPC su queste piattaforme può variare tra 0,10€ e 2€, ma il CPM (costo per mille visualizzazioni) è altrettanto importante, specialmente per campagne di brand awareness, che varia tra 5€ e 12€.
- Google: Il CPC dipende dalla parola chiave target, dalla qualità dell’annuncio e dalla concorrenza. Settori come il legale o le assicurazioni possono avere CPC molto elevati (10-15€), mentre settori meno competitivi hanno CPC molto più bassi (0,50-1,50€).
1.3 Costo per acquisizione (CPA)
- Il CPA rappresenta il costo per ottenere un cliente o un’azione specifica, come un’iscrizione o un acquisto. Il CPA medio su Facebook e Instagram può variare da 5€ a 30€, mentre su Google spesso è più alto, ma con una qualità potenzialmente superiore (poiché chi cerca su Google ha già una maggiore intenzione di acquisto).
- COSTI NASCOSTI:
2.1 Costo di gestione della campagna
- Fai da te: Se gestisci le campagne autonomamente, dovrai tenere conto del tempo necessario per monitorarle, ottimizzarle e gestirle quotidianamente.
- Agenzie o freelance: Se scegli di affidarti a un’agenzia o a un professionista, dovrai considerare il loro compenso. Questo può essere una tariffa fissa mensile (da 500€ a 3000€ al mese, a seconda delle dimensioni e della complessità della campagna) o una percentuale del budget (solitamente tra il 10% e il 20%).
2.2 Costo della creatività
- Gli annunci richiedono contenuti visivi di qualità (immagini, video, grafiche). Se non hai già un team creativo interno, potresti dover investire in grafici, fotografi o videomaker. I costi per creare contenuti pubblicitari possono variare ampiamente: una singola immagine può costare tra i 50€ e i 500€, mentre un video promozionale può partire da 500€ e superare i 5000€, a seconda della complessità.
2.3 Test e ottimizzazioni
- Una campagna pubblicitaria di successo richiede test A/B per verificare quali varianti di annunci funzionano meglio (ad esempio diverse immagini, copy, target). Questo significa che devi considerare che una parte del budget iniziale sarà “sacrificata” per ottimizzare la campagna e non per generare subito vendite o contatti.
2.4 Piattaforme di gestione
- Se utilizzi strumenti di terze parti per automatizzare o ottimizzare le campagne (es. piattaforme come Hootsuite, SEMrush, o strumenti di analisi avanzata), dovrai includere anche questi costi, che possono variare da 30€ a 300€ al mese.
2.5 Eventuali costi di targeting avanzato
- Su Google Ads, ad esempio, alcune opzioni di targeting avanzato possono influenzare i costi. Campagne mirate a dispositivi mobili o a determinati segmenti demografici specifici possono avere costi più elevati per via della concorrenza o del valore del target.
- ALTRI FATTORI DA CONSIDERARE:
3.1 Algoritmo e asta dinamica
- Su tutte queste piattaforme, il costo non è fisso. Dipende dal meccanismo d’asta, che tiene conto di vari fattori come la concorrenza, la qualità degli annunci, il punteggio di pertinenza e il coinvolgimento. Questo può significare fluttuazioni di prezzo giornaliere o settimanali.
3.2 Costi di remarketing
- Il remarketing, che consente di riproporre gli annunci agli utenti che hanno già interagito con il sito o il contenuto, è efficace ma può avere un costo superiore rispetto a campagne di acquisizione diretta, in quanto il pubblico è più ristretto e specifico.
In sintesi, mentre i costi pubblicitari su Facebook, Instagram e Google sono flessibili, è importante tenere conto sia delle spese dirette che di quelle nascoste per evitare sorprese. Una strategia efficace richiede una pianificazione accurata, sia in termini di budget che di gestione e ottimizzazione delle campagne.
Ripartire è necessario, ma spesso complicato e per questo Comunicare Social Media è al fianco della piccola e media impresa, della grande azienda e del libero professionista per aiutare il raggiungimento degli obiettivi di marketing. E tu sei pronto alla ripartenza pubblicitaria della tua azienda?