50 anni fa ci fu lo sbarco lunare, oggi sarebbe un evento cross-mediale.

Non soltanto una diretta da spettatori ma una esperienza da vivere e commentare.

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50 anni fa ci fu lo sbarco lunare, oggi sarebbe un evento cross-mediale. Allunaggio, Armstrong, 1969

“That’s one small step for a man, but one giant leap for mankind!”

Era il 1969 e per seguire lo sbarco c’erano esclusivamente un televisore e un sistema audio e anche ben diversi da quelli super-tecnologici di oggi.

Quando Armstrong pronunciò la famosa frase (che in inglese è «That’s one small step for a man, but one giant leap for mankind»), la trasmissione era disturbata e non si sentì distintamente la “a” (“un” in italiano) prima di “man” (uomo). Il significato sarebbe stato dunque: «Un piccolo passo per l’uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità». Ai giornalisti sembrava che la frase suonasse meglio se ci fosse stata la “a”, diventando così: «Un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità» (radiomontecarlo.net)

Quella trasmissione disturbata che si sentiva a tratti tenne con il fiato sospeso il mondo per 5 giorni di trasmissioni radiofoniche e televisive. La discesa di Armstrong e Aldrin sulla Luna trasmessa in diretta televisiva fu un evento mediatico di enorme portata, con seicento milioni di televisori intenti a seguire quelle immagini, in un tempo in cui la TV era ancora diffusa quasi soltanto nei paesi sviluppati, essenzialmente Nord America ed Europa. La diretta tv (condotta per l’Italia da Tito Stagno e Ruggero Orlando) fu il culmine di un forte interesse giornalistico che accompagnò la preparazione dell’impresa dal discorso programmatico del presidente Kennedy fino allo sbarco (attraverso le cronache dei programmi Mercury e Gemini).

Un evento così imponente oggi, 50 anni dopo, sarebbe stato raccontato sicuramente in maniera diversa, cross mediale ed accessibile a tutti: avremmo avuto, forse, una maratona Mentana o un Porta a Porta senza fine in TV, uno speciale di SKY eventi, una serie a puntate su Netflix, i maggiori telegiornali ne avrebbero fatto uno speciale e di sicuro ci sarebbe stata l’opportunità di seguire il tutto in diretta facebook sulla fan page dell’evento ed un account twitter dedicato che avrebbe raccontato l’esperienza  minuto per minuto regalando a noi tutti una diretta streaming spettacolare,  senza omettere nessuna parola, vivendo con Armstrong l’altro lato della luna…quella raccontata al mondo anche in digitale!

L’esperienza multi-mediale sarebbe cominciata in anticipo rispetto alla data fatidica del 16 luglio alle ore 13:32 UTC, quando l’Apollo 11 fu lanciato verso la luna. La pagina Facebook avrebbe raccontato l’attesa attraverso videointerviste, immagini e dirette, raccogliendo l’ansia degli astronauti, le perplessità dei civili, la soddisfazione dei politici, la gioia dell’umanità che da lì a poco avrebbe fatto una nuova scoperta e firmato una nuova pagina di storia.

La diretta sui social sarebbe stata seguita da milioni di utenti, commentandola e condividendo momenti di comune follia e, quando Armstrong sarebbe diventato il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell’allunaggio – il 21 luglio alle ore 02:56 UTC – un applauso virtuale sarebbe stato simultaneo sui diversi media: la tv, la radio, i giornali, i magazine on-line, i social avrebbero raccontato tutti all’unisono  “un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”, i selfie di Armostrong e Aldrin avrebbero fatto sapere al mondo di avercela fatta.  Avremmo in qualche modo un po’tutti fatto con loro la passeggiata lunare di circa due ore e un quarto al di fuori della navicella commentando in diretta i 21,5 kg di materiale lunare raccolto che avrebbero poi riportato a Terra.

Non sarebbe stato solo un ruolo da passivo spettatore ma attivamente ci saremmo sentiti parte di quel viaggio perché la grande onda mediatica pre e durante l’evento ci avrebbe fatto vivere un’attesa talmente intensa da viverla con loro.

Flash di agenzie di stampa e tweet dall’account ufficiale si sarebbe susseguiti e con loro messaggi diversi di congratulazioni dei Presidenti da ogni dove, mentre la pagina di Instagram si sarebbe arricchita di foto spettacolari scattate dalla navicella e in ogni dove nel mondo merchandising “Lunare” avrebbe spopolato e il gaming contest virtuale su “Qual è stato il tuo primo passo? Prova a raccontarcelo!” sarebbe diventato virale.

La missione terminò il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico e con essa si sarebbe spenta tutta l’attenzione mediatica multicanale sull’evento già pronta a raccontare un evento successivo… il 15 agosto ci sarebbe stato lo storico concerto di Woodstock un fenomeno sociale e di costume che ha segnato una generazione, social e new media ne sarebbero andati pazzi!

Quale sarebbe stato l’# più seguito? Non è dato sapersi ma possiamo immaginarlo facendo un “balzo” indietro e pensando a come la comunicazione sia cambiata in questi anni; alla fine si tratta solo di mezzo secolo ma anni di fondamentale importanza che hanno radicalmente modificato il nostro modo di interagire, fruire di contenuti, comunicare.

Con lo sbarco sulla Luna l’uomo usciva per la prima volta dal proprio pianeta. Un evento epocale. Il viaggio della popolazione su Marte sarebbe di nuovo una prima assoluta, carica di significati simbolici e culturali probabilmente con un impatto mediatico ed emotivo che non eguaglierà quello dello sbarco lunare ma certamente potrà essere raccontato e seguito in un modo nuovo e totalmente diverso e direttamente da chi lo sta vivendo. Non ci resta che aspettare.

Keep calm & look forward to going to Mars #marsexperience

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