Extra Gum quando uno spot (e una storia) ben raccontato è per sempre

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“The star is the story”.

È questa una delle battute più celebri ed utilizzate in quella fabbrica di sogni che è Hollywood. 

Ma quanto detto per un film o una serie TV vale anche per uno spot?

Lo storytelling è diventato, ancora di più negli ultimi  20 anni, ossia da quando ha cominciato ad affermarsi il Web 2.0, la pietra angolare di buona parte del marketing, sia esso online o offline.

Mentre sul web si moltiplicavano immagini e video, di pari passo cresceva  la voglia, davvero una necessità, di raccontare storie. Come se la parola relegata ai margini dei nuovi media scalpitasse per trovare i suoi spazi.

Se facciamo mente locale, gli spot che ricordiamo meglio sono quasi sempre quelli che ci hanno raccontato una storia che ci ha appassionato e fatto sognare.

Uno degli esempi più fulgidi di questo tipo di pubblicità è uno spot delle gomme da masticare Extra di quasi 10 anni fa, il celebre “The Story of Sarah & Juan” del 2015, realizzato dall’agenzia Energy BBDO.

Ve lo ricordate?

È una storia d’amore, senza dialoghi, sulle note della struggente “Can’t Help Falling In Love” cantata da Haley Reinhart, che “racconta” una storia d’amore che si dipana dal college fino alla richiesta di matrimonio, il tutto con il prodotto, le Extra Gum, sempre presenti nelle inquadrature ma in maniera discreta, anche se non occasionale, visto che le chewing-gum consumate dai due ragazzi scandiscono i momenti topici del loro rapporto.

Girato come l’episodio pilota di una serie, con un montaggio sapiente e due attori perfettamente a fuoco nella loro parte, quando guardiamo questo spot, per parafrasare Roman Polanski, ci dimentichiamo che stiamo guardando una pubblicità, perché il bisogno di identificarci con i due protagonisti prende il sopravvento su tutte le altre emozioni.

Questo spot che conta milioni di views su YouTube è la dimostrazione che una storia ben raccontata è capace di tutto, non solo promuovere e vendere un prodotto, ma commuoverci, farci sognare e, perchè no, credere nell’happy end.

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

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