Tutto è Comunicazione 2025 – L’editoriale di Ivan Zorico

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Tutto è Comunicazione 2025 - L'editoriale di Ivan Zorico | Foto tratta da Johnny Mnemonic è un film del 1995 diretto da Robert Longo e interpretato da Keanu Reeves

Nella Società dell’Informazione, dove tutto ruota intorno alla creazione, diffusione e fruizione delle informazioni, e nella Società dei Meme, dove qualsiasi argomento è ridotto, semplificato, ironizzato, dire che tutto è comunicazione non pare essere un azzardo. Anzi.

Conta più la percezione intorno al fatto che il fatto in sé. Conta più la narrazione che l’oggetto del racconto. Conta più la postura assunta che il contenuto.

Il Come conta più del Cosa. E se si è in grado di gestire la comunicazione, si può dire e fare (quasi) tutto.

Quanto succede a livello internazionale ne è la prova.

Ad un attacco di questo o quell’esercito, precedono e seguono una o più dichiarazioni che giustificano, razionalizzano e motivano tale azione. Da un fronte e dall’altro.

Se ci fai caso, su tutti i media, largo spazio viene dato alle reazioni, ai commenti e all’analisi delle comunicazioni dei leader. Quanto, se non più, di quello destinato alla cronaca dei fatti o, come sarebbe auspicabile, alle ragioni storiche e strategiche che aiuterebbero le persone a meglio comprendere la situazione a cui stiamo assistendo ormai da tre anni a questa parte. 

Ma la complessità non è virale, è difficilmente riducibile ad una manciata di secondi di reel e pretende attenzione. Risorsa, quest’ultima, ormai sempre più rara.

In formula, la comunicazione vince sulla cronaca che vince a sua volta sull’indagine storica.

Questo ovviamente è solo un esempio che però può essere traslato in molti altri campi. 

Almeno noi, entriamo in profondità.

L’essere umano – noi – è sempre lo stesso, ma l’ecosistema che abita è profondamente cambiato Il mondo negli ultimi 30 anni è diventato altro. 

Le informazioni, ormai centrali nelle nostre vite, sono esplose, cresciute esponenzialmente: si sono trasformate da risorsa scarsa a surplus incontrollabile. Negli anni ’90 si parlava ancora di enciclopedie e fonti definite e selezionate, oggi viviamo in un universo iper-connesso dove ogni giorno si generano milioni di contenuti su innumerevoli argomenti.

Periodo Volume dati Numero siti web Utenti Internet
Anni ’90 Gigabyte-terabyte 23.500 siti (giugno 1995) (en.wikipedia.org) ~16 milioni (dicembre 1995)
Oggi (2025) 181 zettabyte annui
(demandsage)
>1,1 miliardi di siti 5,3 mld utenti nel 2023

 

In questo ecosistema informativo saturo e accelerato, la quantità ha soppiantato la qualità, l’accessibilità ha soppiantato l’approfondimento. Il valore di un contenuto non insiste più nella sua veridicità, ma nella sua capacità di generare reazioni, condivisioni. La velocità, come detto, batte l’analisi, la percezione supera il fatto.

Ad essere cambiata non è solo la comunicazione ed i media, ma proprio il rapporto tra l’uomo e la conoscenza. Abbiamo a disposizione più informazioni che mai, ma non più strumenti per comprenderle. 

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Nella Società dell’Informazione, dove tutto ruota intorno alla creazione, diffusione e fruizione delle informazioni, e nella Società dei Meme, dove qualsiasi argomento è ridotto, semplificato, ironizzato, dire che tutto è comunicazione non pare essere un azzardo. Anzi.

Noi siamo sempre gli stessi di 30 anni fa, nessuno ci ha impiantato un chip per immagazzinare più informazioni, ma siamo stati trasportati in un habitat che non riusciamo a controllare, a gestire. Per certi versi ostile. Se hai pensato anche tu a “Johnny Mnemonic”, film del 1995 diretto da Robert Longo e interpretato da Keanu Reeves, allora siamo sulla stessa lunghezza d’onda 🙂.

Creiamo gli anticorpi.

Eliminare, silenziare, selezionare: questa è la mia ricetta.

Non possiamo pensare di avere la forza di controllarci. Partiamo già sconfitti. L’ecosistema informativo è stato creato per tenerci incollati agli smartphone, alle notifiche, alle informazioni. 

L’unico modo è uscirne. 

Eliminare App che ci rubano tempo e concentrazione, silenziare notifiche e alert, selezionare un numero preciso e ristretto di fonti. 

Per crearsi, così, un microhabitat, con condizioni ambientali specifiche che consentano la sopravvivenza e lo sviluppo di particolari organismi o specie. La nostra.

Rimaniamo in contatto, su LinkedIn parlo di comunicazione, digitale e crescita personale. Mi trovi quiwww.linkedin.com/in/ivanzorico

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