In pochi anni, quello che sembrava uno schema fisso e immutabile, è stato totalmente stravolto: dopo il conseguimento di un titolo di studio (diploma o laurea che sia) si accedeva al mondo del lavoro, per i successivi anni si avanzava di carriera (spesso non cambiando lavoro), sino ad arrivare alla pensione.
Oggi le cose non sono propriamente così. La vita lavorativa non è affatto lineare: si cambiano diversi lavori e settori; ci si può confrontare anche con periodi in cui si resta fuori dal mercato del lavoro; si sente parlare di occupabilità. E in questo contesto l’aggiornamento continuo è diventato una prerogativa.
Non è mai troppo tardi.
Vi ricordate la trasmissione che rese famoso il maestro Manzi?
“Non è mai troppo tardi”, per chi non la conoscesse, è stata una trasmissione promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione che tra il 1960 e il 1968 ha praticamente alfabetizzato milioni di italiani. In una sorta di DAD ante litteram, il maestro Manzi, con il suo fare educato ed attraverso l’uso di bozzetti e lavagne a fogli mobili, ha contribuito sensibilmente ad unificare l’Italia da un punto di vista linguistico insegnando a scrivere e a leggere a persone che non avevano potuto andare a scuola. Di fatto era un corso serale per adulti pensato per poter dare le basi e far conseguire, a chi lo seguiva, la licenza elementare.
Mi piace pensare che, se fosse vivo oggi, viste le sue caratteristiche e la propensione a sperimentare, il maestro Alberto Manzi sarebbe diventato un famosissimo youtuber o un abile tiktoker, con buona pace per i tanti detrattori che incredibilmente ancora oggi deridono le nuove modalità di comunicazione e, in maniera particolare, chi ne fa uso.
Ma perché ti sto parlando di questo programma?
Perché quello della formazione è un tema quanto mai attuale. In un mondo così in evoluzione, l’unico modo per essere in grado di affrontarlo nella maniera giusta, e con consapevolezza, è continuare a formarsi. Ogni giorno dovremmo essere in grado di dedicare una parte del nostro tempo lavorativo alla formazione. Non parlo di una formazione di stampo accademico, ma di una formazione professionale e continua in grado di fornirti le conoscenze per approcciare gli strumenti che ti saranno utili oggi. Certo, la formazione accademica per me resta fondamentale: sono le tue fondamenta. Sarà quindi su di esse che andrai a costruire, giorno dopo giorno, le tue competenze. Mattoncino dopo mattoncino.
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Tra il 2020 e il 2021, complici le varie restrizioni, abbiamo giocoforza acquistato più libri e acquisito un’abitudine alla lettura; certo i dati del 2022 sono in calo, ma sono ancora superiori a quelli non dopati pre-pandemia del 2019. Vogliamo pensare che questo sia un risultato tangibile del fatto che, probabilmente, questa pandemia qualcosa di positivo ce l’ha lasciata.
Oggi, per fortuna, abbiamo infiniti modi per formarci. Non occorre sempre frequentare dei corsi o spendere migliaia di euro. Si può benissimo apprendere qualcosa di nuovo leggendo un libro. E si può e si deve farlo anche su argomenti non strettamente legati alla propria attività lavorativa. Avere una mente elastica è una delle capacità più ricercate.
Ma lo puoi fare anche guardando un video su YouTube o ascoltando un podcast. Davvero le modalità sono infinite. Ti servono solo tre cose: la voglia di apprendere, la curiosità di conoscere e la costanza. Che poi, se ci pensi, sono le stesse caratteristiche che avresti ritrovato in quelle persone che tutti giorni guardavano il maestro Manzi in televisione (circa un milione e mezzo di italiani sono riusciti a conseguire la licenza elementare in questo modo).
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