Nel gennaio del 2020, in un mondo molto diverso da quello di oggi, io e l’amico Ivan Zorico proponemmo che da quell’anno in avanti ogni numero di Gennaio avesse come titolo “Il Futuro è aperto”; avevamo preso spunto da una citazione del grande filosofo della scienza Karl Popper, tratto dal libro “La lezione di questo secolo” che recita:
“Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.”
Non potevamo certo immaginare che di lì a pochi giorni sarebbe arrivato in Italia, ed in tutta Europa, il Coronavirus che avrebbe scompaginato programmi, idee e progetti.
La storia la sappiamo tutti, in parte la stiamo vivendo ancora oggi: in quel 2020 tutte le uscite del nostro magazine, da febbraio in poi, furono scandite e dedicate al tema dell’emergenza sanitaria, al conseguente lockdown e al cambio repentino, radicale e per molti drammatico delle condizioni e possibilità del lavoro.
Alcune categorie di lavoratori sono state più danneggiate di altre: chi lavorava nei servizi, davanti ad un computer, se l’è cavata, ad altri è andata male ed in molti hanno perso l’impiego.
Scopri il nuovo numero: “Il futuro è aperto”
Il futuro prende vita dalle nostre azioni. E l’azione è sempre risolutrice. Andiamo incontro al futuro, senza timori. Il futuro è aperto!
Per noi di Smart Marketing il virus non ha fatto solo danni: da una parte la “scoperta” delle app per videoconferenza ci ha permesso di compattare la redazione e metterci finalmente la faccia, dall’altra il ricorso massiccio allo smart working e il surplus di tempo a disposizione, a causa del già citato lockdown, ci ha consentito di incrementare il numero degli articoli pubblicati e di dedicarci a nuovi progetti, come le live di “Incontri ravvicinati”.
Il tutto a dimostrazione del vecchio adagio che dice che “non tutto il male viene per nuocere”.
Dalla storia recente del 2020/21 arriviamo alla cronaca del presente, il Coronavirus fa ancora paura, la pandemia è lungi dall’essere contenuta, insomma potremmo dire insieme al compianto Ennio Flaiano che: “La situazione è grave ma non è seria”. Chi pensava di tornare ad una normalità pre-pandemia è rimasto deluso, il futuro non è più quello che credevamo una volta; il Covid19 ci ha costretto a fare i conti con tante cose, nuovi problemi ma anche nuove opportunità, ma soprattutto, obbligandoci a molti mesi di isolamento e solitudine, il Coronavirus ci ha messo di fronte a noi stessi ed alle nostre responsabilità e alle nostre priorità.
Tornare indietro non si può, si può solo andare avanti. Sotto questa prospettiva l’augurio fatto sul numero di gennaio del 2020 conserva tutto il suo valore: mai come ora infatti il Futuro è aperto, sta a noi scegliere che Futuro vogliamo che sia, le possibilità sono infinite.
Buona vita a tutti.
Raffaello Castellano
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