Ultimi giorni di proiezioni della SIC – Settimana Internazionale della Critica in trasferta a Taranto

Sesto giorno di proiezioni della Settimana Internazionale della Critica presso il Teatro Fusco a Taranto

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Due i film proiettati ieri alla SIC – Settimana Internazionale della Critica, che domani giunge al termine dopo una settimana di proiezioni che piano, piano hanno avvicinato un pubblico sempre più numeroso, che dapprima era solo curioso ma poi si è scoperto affascinato ed appassionato.

Nella foto, la critica e docente di cinema Angela Bianca Saponari e la critica cinematografica e curatrice della SIC a Taranto Gemma Lanzo.
Nella foto, la critica e docente di cinema Angela Bianca Saponari e la critica cinematografica e curatrice della SIC a Taranto Gemma Lanzo.

Ieri, per il penultimo giorno, in una serata tutta al femminile, curata dalla critica cinematografica Gemma Lanzo, coadiuvata per l’occasione dalla critica e docente di cinema Angela Bianca Saponari, è stato proiettato prima il corto “Veronica non sa fumare” di Chiara Marotta, vincitore del Premio Miglior Cortometraggio della sezione SIC@SIC. Il film racconta quel delicato passaggio dall’adolescenza alla maturità di una diciasettenne che entra in un gruppo di ragazzi molto diversi da lei. La cifra del film è tutta nell’originale messa in scena, ed è girato come un videoclip (l’autrice è un’esperta della materia). Inoltre presenta una calzante punteggiatura musicale ed una fotografia che, spesso e volentieri, indugia in effetti visivi e sfocature che sottolineano lo straniamento della protagonista che si appresta a varcare la fatidica linea d’ombra.sicsic-19-veronica-non-sa-fumare-4

Se possibile, ancora più straniante è stata la proiezione del lungometraggio di animazione “Bombay Rose” di Gitanjali Rao (evento speciale e film di apertura alla SIC di Venezia), realizzato con una tecnica di animazione 2D, dipingendo a mano ogni fotogramma, procedimento che ha richiesto un lavoro durato 6 anni. Il film racconta una storia di amore sullo sfondo di una Bombay disegnata in caldi e sfolgoranti colori che celebrano da una parte i film della Bollywood e dall’altra l’arte pop. L’autrice si immerge spesso nella tradizione indiana, consegnandoci uno spettacolo visuale profondo e lieve allo stesso tempo, dove la poesia aleggia come il profumo dei gelsomini, i veri protagonisti floreali della pellicola.immagine2

Quindi abbiamo altre due visioni che vi consigliamo caldamente di recuperare per ampliare l’orizzonte visuale nel quale ci muoviamo; fidatevi, ne varrà la pena, imparerete a guardare il mondo e le cose da altri, ed alti, punti di vista.

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