La Copertina d’Artista – Upgrade

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1971

Uno strano assembramento fa capolino dalla nostra Copertina d’Artista, ma la parola assembramento non è corretta, più giusto, trattandosi di un’opera, sarebbe dire “asseblaggio” o, nell’accezione francese, “assemblage”, con cui questa pratica artistica nasce intorno al 1915.

Volendo antropomorfizzare la nostra visione, potremmo dire che la disposizione degli oggetti ricorda vagamente il busto di un uomo con la testa, perfino coronata, e le sottili braccia. Ai più smaliziati in fatto di arte, forse ricorderà le famose “Teste composte” dell’Arcimboldo.

Ma lo sappiamo che la “pareidolia” è inscritta nei nostri geni e che è un retaggio del nostro ancestrale passato, quando ci permetteva di sopravvivere, riconoscendo all’istante le forme disordinate e confuse ed a classificarle come pericolose o meno.copertina-upgrade-sd

Ma noi non possiamo soffermarci ad una prima occhiata veloce, l’opera ci incuriosisce e vogliamo andare a fondo; vogliamo capire, vogliamo sapere, ed ecco che allora, piano, piano, una nuova intuizione si fa strada dentro di noi, notiamo delle etichette vicino ad ogni insieme di oggetti e, dopo averle lette, ci accorgiamo che questo assemblage assomiglia più ad una bacheca con gli appunti delle cose da fare. Fors’anche, ed è questa l’eventualità che più mi affascina, l’opera di questo mese sembra a tutti gli effetti un particolarissimo calendario dell’avvento.

Ogni oggetto è una dichiarazione d’intenti, ogni insieme un manifesto, ogni gruppo di cose una lista della spesa, ogni etichetta, come le caselle del calendario natalizio, una sorpresa, ad ogni passo che facciamo ci avviciniamo alla comprensione di un mistero e scopriamo un nuovo balocco, e la cosa più bella è che più cose scopriamo, più misteri si accumulano. Insomma, l’opera è densa, stratificata, e il suo significato è una sfida aperta alla nostra capacità di vedere, scoprire e riconoscere ogni oggetto.

Carosello Pop n.40
Carosello Pop n.40

Le artiste, perché a questa straordinaria ed intelligente copertina hanno lavorato in due, sembrano aver raccolto tutte le prescrizioni, tutti i suggerimenti, tutte i consigli, tutte le buone pratiche di cui avremo bisogno per fare il nostro “upgrade” per poter vivere al meglio il nostro ritorno ad una normalità che però, badate bene, non è, e non sarà, più quella pre-coronavirus.

Le due portentose artiste sono Isabella Faggiano (classe 1984) e Daniela Diurisi, entrambe salentine, che hanno curato rispettivamente l’assemblage vero e proprio la prima, e la colonna sonora la seconda. Sì, avete letto bene, colonna sonora, perché se inquadrate il QR code in alto a destra dell’immagine, si aprirà un video su YouTube che vi regalerà una esperienza artistica totale, sinestetica, continuando ad addensare significati, scoperte e sorprese.

L’opera ha per titolo CaroselloPop ed appartiene alla serie omonima, che consta di altre 40 opere, sempre assemblage multimediali, accompagnate da musica e dialoghi, che sono state prodotte dalle artiste durante la quarantena. Questa che hanno realizzato per il nostro mensile è l’unica senza numerazione, l’unica non realizzata durante il lockdown, l’unica e sola della Fase 2.

Inutile cercare di elencarvi ciò che ho compreso o capito di quest’opera: da quando l’ho vista per la prima volta, ogni giorno, come appunto succede con il calendario dell’avvento, scopro nuove cose, nuovi significati, nuovi messaggi. Nutro la profonda convinzione che nell’arte, soprattutto contemporanea, ognuno trova più di quello che stava cercando; ad ognuno di voi, quindi, il compito di cercare e scoprire le proprie caselle e trovare i propri significati.

Permettetemi però di aggiungere un’ultima riflessione. Una volta il grande artista, poeta, grafico e drammaturgo russo Vladimir Majakovskij disse: “L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo”; noi oggi, guardando l’assemblage CaroselloPop di Isabella Faggiano e Daniela Diurisi, non siamo completamente d’accordo con l’artista russo, perché, se è vero che l’arte e gli artisti sono i primi interpreti delle sotterranee correnti che agitano i nostri cuori, le antenne che captano le frequenze delle nostre tensioni contemporanee, i primi e veri architetti del futuro, noi, guardando l’opera di questo mese, non possiamo evitare di specchiarci in essa, di riflettere e rifletterci attraverso il racconto di oggetti, suoni e parole che ci offre.

Performance SheeTale di Isabella Faggiano
Performance SheeTale di Isabella Faggiano

Questa discesa in noi stessi, questa profonda “riflessione”, questa mimesi con l’opera avviene anche perché gli oggetti, i suoni e i dialoghi scelti dalle artiste ci sono familiari, lo sentiamo che sono cose del nostro passato, che ci appartengono. Tanti elementi che si ordinano come i fili in un ordito ed in una trama che compone il tessuto delle nostre vite. Allora, magari prima di utilizzare l’arte per forgiare il mondo, forse vale la pena di rispecchiarsi in essa per trarne una mappa, un racconto, una storia che connetta magari il nostro futuro, al nostro passato attraverso l’unico vettore possibile, l’essere umano.

Non potevamo celebrare meglio il 73° numero del nostro magazine, il primo del 7° anno di pubblicazione, con un’opera più bella e significativa di questa.

rptIsabella Faggiano (classe 1984), è nata in Salento; architetto e stilista di formazione, ha sempre unito la passione per la composizione visiva e la progettazione a quella del piacere di fare le cose con le mani. Dopo anni passati a Roma tra teatri, scenografie, costumi, sale prova, set e atelier di moda vari, è tornata al Sud ed ha fondato il suo personale marchio RADICENOMADE. Con la voglia di attingere alla dimensione del Viaggio e a quella del Radicamento, al mondo onirico e al bello che è nelle cose, Isabella crea i suoi gioielli a San Cesario di Lecce, in un vecchio palazzo dove c’è la sua casa laboratorio. Qui, tra i monili che crea, si possono trovare metallici reami di api dalle ali d’oro, colibrì, foglie lucenti, geometrie armoniose e richiami al mondo dell’architettura.

Ultime mostre ed esperienze:

2019

Regia performance “SheeTale”, danza e tessitura per Free Home University – Musagetes;

Allestimento scenico e workshop di progettazione partecipata per la “Notte Verde”ndi Casa delle  Agriculture in collaborazione con Free Home University;

Allestimento scenico per la tappa di apertura de “La Notte della Taranta” per il concerto di Enza Pagliara;

Seminari per Arci Lecce sul Gioiello Contemporaneo con la partecipazione dei beneficiari Sprar.

Scenografia per La Notte della Taranta di Isabella Faggiano
Scenografia per La Notte della Taranta di Isabella Faggiano

2018

Scenografie film “Maree” di Francesca Bellucci.

2016

Costumi per il film “Come in cielo così in terra” di Francesco Erba;

Costumi per il videoclip “Quel tempo è oggi”, Roma candidata ai giochi olimpionici 2024, prodotto da Amanita Media;

Costumi e scenografie per gli spot pubblicitari prodotti da Jengafilm.

 

dd1Daniela Diurisi ha studiato musica al DAMS di Bologna, ha conseguito nel 2016 la laurea di Secondo livello in Musica Elettronica presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce. E’ sassofonista (sax baritono e tenore), si occupa di sound design e arte sonora, in particolare sperimentando le possibilità di incontro fra il suono ed il teatro, sviluppando un percorso di ricerca a cavallo fra le arti performative e il puro ascolto. Realizza composizioni sonore per il teatro e per i media.  Ha lavorato nella post produzione audio per il cinema, tv, localizzazione di videogames, ha condotto progetti «al buio» con il coinvolgimento di associazioni di non vedenti per nuovi percorsi della comunicazione non visiva. Si occupa di esecuzione e composizione Acusmatica.

Ultime mostre ed esperienze:

Nel 2019 organizza con la sua associazione “Teatro Zemrude” e in collaborazione con FKL (Forum Klanglandschaft) il 9th FKL symposium Soundscapes of work and of play, forum internazionale sul paesaggio sonoro, all’interno degli spazi della Distilleria “De Giorgi” a San Cesario di Lecce dove dal 2018 si occupa di progettazione di eventi, didattica e produzione come artista sonora nell’ ambito del progetto “Alchimie – la Distilleria De Giorgi residenza artistica di comunità” sostenuto da Fondazione con il Sud, promosso dall’ International Theatre Institute – I.T.I. Italia e Astràgali Teatro, in collaborazione con il Comune di San Cesario ed in partenariato con I.T.I. UNESCO, Espéro, Teatro dei Veleni, Teatro Zemrude, VariArti, NovaVita, Libera, CPIA Lecce.

E’ stata ospite ad Amiens (Fr) per eseguire il suo brano: “Cola la Notte” sull’acusmonium MOTUS per la Journées Nationales de l’electroacoustique.

Nel 2018 realizza la colonna sonora per il corto di animazione “Il Sentiero” di Emanuela Bartolotti e viene selezionato all’interno di SEEING SOUND Practice-Led Research Symposium, Bath Spa University (UK) e “Segnali” festival del Conservatorio di Perugia. Debutta nel 2018 con lo spettacolo “lungaguerra Soldatino” di Teatro Zemrude di cui cura l’intero impianto sonoro.

Nel 2016 va in onda su Radio 3 Rai “Tre Soldi” in quattro puntate il suo lavoro radiofonico “Il Paese a Vapore” unitamente ad un audio documentario realizzato con il regista A. Aresu. 2016 la sua composizione “Solo Liù” viene selezionata nella call di musicaelettronica.it dedicata a lavori sperimentali sulla voce, blog ideato e gestito da Tempo Reale, il Centro di Ricerca, Produzione e Didattica Musicale di Firenze.

 

Per informazioni e per contattare le artiste:

Isabella Faggiano: isabella.faggiano23@gmail.com

Instagram

Daniela Diurisi: danieladiurisi@tiscali.it

Soundcloud

 

Ricordiamo ai nostri lettori ed agli artisti interessati che è possibile candidarsi alla selezione della sesta edizione di questa interessante iniziativa scrivendo ed inviando un portfolio alla nostra redazione: redazione@smarknews.it

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