La Copertina d’Artista – The day after

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La spelndida Copertina d’Artista di questo 81° numero di Smart Marketing, realizzata da Giulio Giancaspro.

Un pittore è seduto davanti al cavalletto, ha la tavolozza nella mano sinistra ed un pennello nella destra; davanti a lui, seduta su di un letto con le gambe accovacciate, c’è una bella modella che guarda fuori dalla finestra, una luce calda taglia la lieve penombra della stanza e si adagia sulla ragazza, che fissa l’esterno, assorta in chissà quali pensieri. Se dovessimo fermarci a questa stringata spiegazione, senza averla vista, ci faremmo l’idea che l’immagine di questa Copertina d’Artista sia un lavoro tutto sommato “convenzionale” per illustrare il tema di questo mese, che è “The day after”.

Ma basterebbe guardarla – anche solo per un attimo – per rendersi conto che nella cover di questo mese non c’è nulla di convenzionale, anzi, dopo aver ammirato l’ironia dell’autore e la sua grande capacita di disporre gli elementi e il colore nella composizione, cominceremmo, come ho fatto io, a ricercare tutti quei riferimenti che cogliamo e sappiamo che rimandano a qualcosa che abbiamo visto e che conosciamo e altri più nascosti e più difficili da individuare e collocare.

La spelndida Copertina d’Artista di questo 81° numero di Smart Marketing, realizzata da Giulio Giancaspro.
La spelndida Copertina d’Artista di questo 81° numero di Smart Marketing, realizzata da Giulio Giancaspro.

Ma quali sono e quanti sono i riferimenti in questo vero e proprio Cluedo artistico?

Tantissimi, l’immagine è densa e stratificata, scopriamoli insieme.

Iniziamo dalla ragazza sul letto con le gambe accovacciate che guarda fuori dalla finestra, è presa da “Sole di mattina”, un celebre dipinto ad olio di Edward Hopper del 1952. Ci sono delle differenze però, la ragazza della nostra copertina è più “moderna” ed indossa una mascherina, ma la solitudine ed insieme la lieve speranza di un giorno migliore sono gli stessi del grande pittore americano.

In primo piano vediamo il pittore intento a dipingere una grossa tela sul cavalletto che si sporge di lato per sbirciare meglio la sua modella; ebbene, il riferimento è ad un altro grandissimo artista statunitense, Norman Rockwell, e al suo celebre “Triplo autoritratto” del 1960.

Anche qui ci sono delle differenze nell’opera originale: Rockwell si ritrae mentre osserva se stesso in un grande specchio. Chissà se la scelta di utilizzare questo famoso triplo autoritratto risieda anche nel fatto che l’opera originale fu realizzata come illustrazione per la copertina del Saturday Evening Post del 13 febbraio 1960, che riportava un lungo articolo sulla vita e l’arte di Norman Rockwell; quindi, a quanto pare, anche l’originale era una copertina.

Alcuni oggetti della serie "Arte in Stallo".
Alcuni oggetti della serie “Arte in Stallo”.

Sul cavalletto in alto a destra sono appuntate delle foto, come degli appunti visivi da inserire poi nel dipinto, come nel triplo autoritratto di Rockwell, che riproducono due manifesti originali del film per la TV americana “The day after” del 1983 sul disastro nucleare, quello del film “The Day After Tomorrow” del 2004 sul disastro ambientale e la copertina del libro omonimo di Robert A. Heinlein del 1941 (noto anche come Sesta colonna).

E poi ci sono altri elementi, come i missili fuori dalla finestra che richiamano sempre il film del 1983 e la riproduzione in piccolo dell’intera opera attaccata in alto a sinistra del cavalletto, che richiama certi virtuosismi dell’arte fiamminga del 1600, che vedeva molti artisti inserire specchi nei loro quadri che riflettevano o il dietro le quinte del quadro o l’opera stessa in scala.

Infine c’è un originalissimo pavimento che richiama sì un puro stile optical, con influenze dell’astrattismo geometrico, ma che sembra essere in overdose da LSD per quanto risultano sgargianti i colori che lo compongono, che ci riportano immediatamente agli anni ’70.

Scopri il nuovo numero: The day after

Dopo un 2020 così pesante sotto tutti i punti di vista, il 2021 deve rappresentare, per tutti noi, l’alba di un nuovo inizio.

Insomma, un’opera piena di citazioni, di riferimenti, di annotazioni, un’opera che parla ai nostri sensi ma che interroga pure la nostra memoria, senza distinzioni di età, estrazione o istruzione.

È questo il potere ed insieme il gioco creativo e mnemonico cui ci costringe l’arte pop quando è al suo meglio, come in questo caso. L’arte pop, attingendo direttamente da riferimenti “popolari” come la grafica, la pubblicità, il design, la cartellonistica, parla – ed ha sempre parlato – indistintamente sia al fine intellettuale che alla famosa casalinga di Voghera, sia al critico militante che al nostro vicino di casa.

“Tutto scorre” - Arte sul fiume Pegnitz, 2019, Hersbruch (Germania).
“Tutto scorre” – Arte sul fiume Pegnitz, 2019, Hersbruch (Germania).

L’arte pop è quella più democratica di tutte ed ha rappresentato per chi scrive sia il primo e più duraturo amore, che la porta d’ingresso, privilegiata, in un modo magico e meraviglioso. Se sono diventato appassionato d’arte lo debbo ad artisti come Giulio Giancaspro, autore di questa copertina, che conosco e frequento da quasi un ventennio e che nonostante tutto continua a sorprendermi, divertirmi e, soprattutto, ad “educarmi” alla bellezza.

Ritorna ad illustrare la nostra cover in occasione di un piccolo, ma significativo, anniversario, i 6 anni dalla pubblicazione della prima Copertina d’Artista, da lui stesso realizzata per il 9° numero della nostra rivista nel gennaio del 2015, nella quale riuscì a condensare due temi distanti ma affini come l’attentato terroristico alla redazione di Charlie Hebdo e la Shoah.

Così come tornò, sempre con entusiasmo, sensibilità e genialità, ad illustrare la copertina per il 50° numero del nostro magazine nel giugno del 2018, quando ci propose un ironico e allegro Gioco dell’oca in cui ogni casella rappresentava una copertina realizzata da altrettanti artisti. Fu un omaggio al nostro piccolo traguardo, a tutti gli altri artisti e all’arte in generale.

Come ho già scritto nel mio editoriale:

Giulio Giancaspro ha scandito alcuni dei passaggi più importanti del nostro mensile e mi è sembrata la persona giusta a cui rivolgermi per questo nuovo numero, che cerca di immaginare un futuro “nuovo” – un The day after – dopo un 2020 da dimenticare.

E, aggiungo, spero che le nostre strade, la mia e quella di Giulio, continuino ad incrociarsi, perché ogni volta che incontro questo artista, così come mi succede per gli altri, divento un essere umano più consapevole, più maturo, in un certo senso migliore, alla faccia di chi afferma che l’arte è inutile e non serve a nulla.

6-foto-in-studio-minGiulio Giancaspro

Nato nel 1963 a Molfetta (Ba), dove vive e opera.

Dal 1990, sulla scia delle prime esperienze pop, mette in gioco con ironia il suo lavoro con sensibili capacità nello scomporre e ristrutturare un altro know how strettamente legato alla comunicazione pubblicitaria.

Si occupa di pittura, grafica e comunicazione visiva. Numerose sono le sue produzioni grafico-pubblicitarie, pittoriche e digitali, tra cui i Movie-Poster.

Nel 2019, dalla fusione di due linguaggi diversi tra loro (astrattismo geometrico e pop art), giunge a una ricerca più intima, intrisa di sensibilità emotiva e positività, che chiama ironicamente “Arte in Stallo”. Dal 2020 collabora come illustratore con la rivista mensile “L’altra Molfetta”, di cui cura le pagine dell’arte e della satira.

Per informazioni e per contattare l’artista:

giulio.giancaspro@libero.it

 

Ultime mostre:

2020

“Kunstspaziergang” – Percorso artistico ambientale, Hersbruck (Germania).

2019

“Arte in Stallo “– Gaart Gallery, Molfetta (BA);

“Kunst im Fluss” – Mostra all’aria aperta, Hersbruck (Germania);

“Play Movie. Cinema, gioco e ironia nei movie posters di Giulio Giancaspro” – Liceo Artistico Statale “V. Calò”, Grottaglie (TA).

2018

“Love & other drugs” – Galleria Spaziogiovani, Bari;

“Tessere di Pace” – Sala dei Templari, Molfetta (BA).

2017

“Nei meandri della Bellezza” – Deutsches Hirtenmuseum, Hersbruck (Germania);

“Eternalove” – Clitorosso Art Gallery, Ruvo di Puglia (BA).

2016

“BeneBiennale” – Rocca dei Rettori, Benevento;

“Sottobraccio” – Museo della Città e del Territorio, Corato (BA);

“News-Cover. Notizie, immagini e visioni ai tempi dell’Infotainment” – Momart Gallery – Matera, Chiesa Sant’Andrea degli Armeni – Taranto, Laboratorio Urbano Mediterraneo – San Giorgio Jonico (TA).

 

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