Intervista agli organizzatori della Festa di Cinema del reale: un esempio positivo di turismo culturale in Puglia

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Foto di Alessandra Tommasi

Sul turismo ai tempi del Covid se ne sono dette tante, forse troppe. Errori, passi falsi, strategie, tempi e metodi che sicuramente potevano essere pianificati meglio, ma anche tanti esempi virtuosi ed eventi organizzati in modo impeccabile. Da qualsiasi angolazione vogliamo guardare la situazione, è indubbio che la Puglia è stata una delle mete più ambite di questa difficile estate 2020. Per parlare di questo, ho scelto un esempio di quelli positivi, la Festa di Cinema del reale – Gold Edition, e per raccontarla al meglio, ho lasciato la parola a Francesco Maggiore che ha curato il coordinamento creativo e a Paolo Pisanelli, direttore artistico:

Foto di Alessandra Tommasi
Foto di Alessandra Tommasi

La Festa di Cinema del reale, ideata da Big Sur, Officina Visioni, Archivio del reale, con la direzione artistica di Paolo Pisanelli e il coordinamento creativo a cura di Francesco Maggiore, svolta dal 28 al 31 luglio nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto, nonostante il difficile periodo, ha visto la luce ed è stata essa stessa una luce per tanti pugliesi (e non), che cercavano nella cultura un bagliore di felicità, di ripartenza, di normalità. Una Gold Edition piena di appuntamenti e suggestioni. Come siete riusciti ad organizzare un evento così ricco e ben riuscito in un momento così particolare per il paese e la cultura?

Ci vuole sempre un po’ di follia per dare vita a imprese culturali come la nostra Festa di Cinema del reale. È quello che ci ha permesso di spingerci ‘oltre’ di sconfinare dagli ambiti prettamente cinematografici per dare vita a un format originale che ogni anno ha il coraggio di reinventarsi e sente la necessità di innovarsi. Siamo anche convinti che il cinema si fa in sala e da subito abbiamo escluso la possibilità di rinunciare alla magia che solo un’esperienza collettiva può dare optando per una edizione online. In particolare il nostro festival è basato sull’incontro tra pubblico, autori, artisti e la comunità del borgo che ci ospita. È un’esperienza che si confronta con la fisicità dei luoghi, la luce e le visioni che li abitano. Sono spazi da attraversare, da esplorare, in cui sostare e condividere la dimensione emotiva del festival. La nostra forza è lo staff, un team di persone competenti, appassionate, creative e con una grande capacità di ‘resistenza’. Ognuno nel suo ambito partecipa all’invenzione e alla realizzazione del festival che prende così la forma di una creazione collettiva che, come accade nel cinema del reale o nelle jam session, lascia sempre uno spazio per un’improvvisazione o un fuoriprogramma. Altro elemento fondamentale è stato l’apporto di Regione Puglia, e in particolare dell’assessorato alla cultura, di Apulia Film Commission e del Comune di Corigliano d’Otranto, che ci hanno dato fiducia e ci hanno supportati in questa inedita avventura.

Foto di Alessandra Tommasi
Foto di Alessandra Tommasi

Durante la fase di pianificazione e promozione c’è stato un momento in cui avete pensato che probabilmente la gente non fosse predisposta a tornare a partecipare ad un evento come il vostro festival, basato sulla partecipazione, sulla condivisione?

Abbiamo un rapporto fiduciario con il nostro pubblico. Da un’indagine che abbiamo realizzato qualche anno fa è emerso che il nostro è un pubblico ‘di ritorno’. L’80% di persone intervistate ha dichiarato di aver già partecipato alle precedenti edizioni e questo ci ha portato a definirci come una grande comunità che ogni anno si ritrova e si riconosce intorno alle tante visioni che abitano i luoghi della Festa di Cinema del reale. È un dialogo che non si interrompe durante l’anno e anche durante i mesi del lockdown abbiamo dato vita ad una rassegna online ‘Cose (in)visibili’, attivando una sezione dedicata su cinemadelreale.it, un palinsesto di titoli tratti dal suo archivio e altri film presenti nella rete. Nonostante i ritardi nella comunicazione dovuti alle difficoltà organizzative, non avevamo dubbi sul fatto che avremo avuto una risposta dal nostro pubblico che ha dato maggior valore all’esperienza di partecipazione dopo il vuoto culturale causato dalla sospensione di eventi e proiezioni cinematografiche dal vivo. 

Foto di Alessandra Tommasi
Foto di Alessandra Tommasi

Ho assistito il 30 luglio alla sonorizzazione dal vivo del film muto “Il Fuoco”, eseguita dai Giardini di Mirò, un evento in collaborazione con il SEI Festival, ed è stato un momento davvero emozionante e coinvolgente, grazie anche alla professionalità con cui avete creato un evento in totale sicurezza e nel rispetto delle norme, aspetto per nulla scontato all’interno del panorama dell’organizzazione di eventi. Come è stato far coesistere i numerosi eventi presenti in programma con il nuovo modo in cui siamo chiamati ad interagire oggi?

Per quanto riguarda la collaborazione con il SEI Sud Est Indipendente possiamo dire di aver ‘giocato in casa’. CoolClub, la cooperativa che organizza il festival, è nostra partner nel progetto Castello Volante, che da sempre si è posto come obiettivo quello di creare sinergie e contaminazioni tra i diversi linguaggi. Da tre anni insieme a CoolClub e a Multiservice Eco abbiamo in gestione il Castello di Corigliano d’Otranto, con l’idea di accogliere immagini, suoni, visioni e sapori e di dare vita a un laboratorio multidisciplinare aperto al territorio, che mette in dialogo storia, architettura, fotografia, scrittura, creazioni musicali, cibo e artigianato, riletti in chiave contemporanea. Vincitore del bando della Regione Puglia per la valorizzazione degli attrattori culturali attraverso il sostegno alle imprese della filiera dello spettacolo dal vivo, il progetto è diventato l’occasione per avviare un nuovo corso del Castello De Monti improntato alla riscoperta e alla tutela dei beni immateriali, al nutrimento del pensiero, alla filosofia e ai pensieri “che volano” , attraverso un calendario di appuntamenti che abita lo spazio per tutto l’anno. Conosciamo molto bene il castello, i suoi spazi, gli aspetti tecnici e tutte le cooperative si occupano da più di 15 anni di produzioni culturali. L’esperienza e la conoscenza del luogo sono stati il nostro punto di forza per affrontare la gestione del festival, e di altri numerosi eventi ospitati nel Castello Volante, in questo contesto di emergenza sanitaria.

Foto di Joana Ferreira
Foto di Joana Ferreira

Accanto alla mostra fotografica “Fellini in scena!”, di uno dei più importanti fotografi italiani, Franco Pinna, che ha regalato suggestive foto dai set del maestro Federico Fellini, è presente al Castello di Corigliano d’Otranto, anche la mostra “Osserva le distanze. Esercita il pensiero”, a cura dell’AIAP (Associazione italiana design della comunicazione visiva), composta da 30 manifesti, realizzati durante il lockdown da designer della comunicazione visiva, ognuno con un messaggio legato all’attuale situazione mondiale. Come e con quale obiettivo è nata questa collaborazione?

La mostra ‘Osserva le distanze. Esercita il pensiero’ è una selezione di manifesti prodotti in occasione di una call promossa da AIAP nel mese del lockdown e rivolta ai designer della comunicazione visiva, che invitava a riflettere, progettare, condividere idee e proposte sulle nostre nuove necessità. Le proposte sono state raccolte e selezionate dal gruppo di lavoro dedicato all’iniziativa, parte di un cantiere aperto da AIAP per affrontare la straordinaria crisi che stiamo vivendo, per stimolare idee, proposte e supportare la comunità dei progettisti della comunicazione visiva. Questa collaborazione con AIAP nasce oltre dieci anni fa, quando come Big Sur ci siamo associati a questa realtà che è il punto di riferimento per i professionisti della comunicazione visiva in Italia. Da quest’anno abbiamo il ruolo di Ambasciatori AIAP per la Puglia e la mostra rappresenta un’occasione per promuovere la cultura del progetto e far riflettere, attraverso le ‘scritture visive’ in forma di manifesto, su temi che riguardano tutti noi e la realtà con la quale siamo tenuti a confrontarci. Cito il contributo del presidente AIAP, Marco Tortoioli Ricci, che esprime bene un concetto che anche noi condividiamo, la necessità di ‘osservare la giusta distanza’: “La questione sta tutta in quel ridursi delle distanze che ci proteggono dalla frenesia e dalla paura, ‘mantenere le distanze’ non è solo una pratica che ci protegge dall’infezione, dallo ‘spillover’, la distanza che ci tocca difendere è quella del pensiero, della possibilità di salvare uno spazio indipendente di riflessione e autodeterminazione che ci permetta di non essere risucchiati dal flusso dell’urgenza collettiva”.

La grande regista Cecilia Mangini, decana dei documentaristi italiani, fotografata da Joana Ferreira
La grande regista Cecilia Mangini, decana dei documentaristi italiani, fotografata da Joana Ferreira

Dopo le incertezze dei mesi scorsi, la Puglia sta puntando sul turismo per ripartire, assumendosi anche dei rischi, ma cercando di muoversi nel miglior modo possibile. Il bisogno pratico di tornare a lavorare deve conciliarsi col bisogno emotivo di godere ancora della bellezza della nostra regione e dei suoi eventi culturali. Secondo voi quali scenari sarebbe necessario creare in Puglia dal punto di vista turistico e culturale?

La differenza è nella qualità dei luoghi e dell’offerta culturale. Per il futuro sarà importante sviluppare delle reti collaborative tra pubbliche amministrazioni, associazioni e cittadini, a livello locale e interregionale, creando dei circuiti di interesse, non solo per gli abitanti ma anche per gli ospiti della nostra regione. A questo dovrà affiancarsi anche l’impegno a potenziare i collegamenti di trasporto pubblico, soprattutto nelle fasce serali, che restano drammaticamente scoperte. Questo per noi è uno scenario percorribile e interessante, che permetterebbe ottimi risultati anche in termini di ricaduta sul turismo e non solo.

Un’esperienza di cui si sentiva l’esigenza, quella della Festa di Cinema del reale, che ha contribuito al successo del turismo estivo in Puglia, esempio di come la passione ed il buon senso possano aiutarci a convivere con l’attuale situazione, senza rinunciare all’arricchimento personale e ai momenti di svago che la cultura può offrire.

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