Fake news: navighiamo in una mare di bufale, come fare per riconoscere la disinformazione

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Bufale, fake news e notizie false

Per Fake news, nella traduzione italiana notizie false, si indicano tutti quegli articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte che rese pubbliche diventano delle reali bufale che disinformano, diffondendo notizie false.

L’esistenza delle fake news non è una novità, notizie false e propaganda esistono da secoli ma con l’avvento del web prima, e dei social media poi, essendo in aumento in generale la diffusione delle notizie, aumentata proporzionalmente per logica conseguenza anche la diffusione di quelle false, soprattutto quando è semplice innescare le regole del viralismo.

Il Collins Dictionary l’ha scelta addirittura come espressione dello scorso anno, in quanto il 2017 è stato per eccellenza l’anno delle fake news dove le cosiddette bufale sono diventate un argomento sempre più comune nel dibattito pubblico con un chiaro legame alla loro diffusione attraverso i social network.Fake news

Ecco che la singola notizia pubblicata o postata acquista immediatamente una forza di “notiziabilità” tale da essere condivisa, twittata, seguita, moltiplicandone le opportunità di diventare una informazione di massa che non conosce limiti e che il lettore medio potrebbe con difficoltà riconoscerla come falsa, contribuendo a massimizzarne la sua diffusione anche solo con un like.

Oggi più che mai i giornalisti, custodi delle informazioni affidabili, devono poter sfoderare la loro sensibilità ed eticità nello scovare le bufale e comunicare, invece, solo notizie reali prestando maggiore attenzione a verificare le fonti da cui prendono notizie, analizzare i siti e chi c’è dietro utilizzando i 5 valori del giornalismo quali:

  • l’accuratezza,
  • l’indipendenza,
  • la trasparenza,
  • l’imparzialità,
  • l’umanità.

A volte capita che nemmeno gli stessi giornalisti riescono ad essere sicuri al cento per cento della veridicità di una informazione o al contrario ne conoscono la falsità e lo rendono noto.

E’ il caso ultimo dove nella 15esima putata di Balle spaziali, il giornalista, Marco Travaglio ha smascherato quelle che a suo dire sono quattro delle più grandi bufale che stiamo vivendo (è vero che Fanpage ha violato tutte le regole del giornalismo utilizzando un ex camorrista pentito come agente provocatore per scoperchiare la nuova Gomorra? E’ vero che la candidata di +Europa, Emma Bonino, è una perfetta soluzione per votare a sinistra e fargliela pagare al candidato premier del Pd Matteo Renzi? E’ vero che i grillini sono sempre e comunque incompetenti anche quando escono dal Movimento 5 stelle per aderire ad altri partiti? E’ vero che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nella vicenda della Embraco, in fase di delocalizzazione dalla provincia di Torino alla Slovacchia, è stato risoluto portando a casa la vittoria?).

La soluzione per sopravvivere nell’era della disinformazione uscendone correttamente informati sta nell’essere consapevoli di cosa si legge, partendo da chi l’ha redatto a chi l’ha pubblicato.

Negli ultimi tempi c’è stato un notevole incremento dei siti che si occupano di fact checking (verifica dei fatti) che di sicuro forniscono un valido aiuto e supporto nella verifica… ma sta a ciascuno di noi capire se quel che leggiamo è una ipotetica o potenziale arma che resa virale può contribuire al dilagare di una grande falsità.

Hai letto fino qui? Allora questi contenuti devono essere davvero interessanti!

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