Il Natale che verrà 2024 – L’editoriale di Ivan Zorico

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Il Natale che verrà 2024 - L'editoriale di Ivan Zorico

Le pubblicità di profumi imperversano in televisione, i prezzi dei trasporti per “scendere giù” sono schizzati alle stelle e una certa ansia da “cosa regalare” si sta facendo strada giorno dopo giorno.

Se è vero che tre indizi fanno una prova, non ci sono dubbi: il Natale sta arrivando.

Dopo la classica full immersion tipica dell’autunno, torna puntuale l’unico momento dell’anno in cui tutto un po’ si ferma, si diventa (si spera) più buoni e assaporiamo (almeno dovremmo) ritmi più umani.

A proposito di ritmi più umani, ho trovato molto interessante quanto registrato dal Rapporto Coop 2024: “[…] l’overworking è la leva principale con cui gli italiani provano a difendere il loro tenore di vita; infatti, già nel 2023 per ottenere redditi reali di poco superiori a quelli di 5 anni fa sono stati costretti a un surplus di ore lavorate (un miliardo e mezzo di ore in più)”.

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Natale, si sa, è il periodo più commerciale dell’anno. In questo particolare momento dell’anno le aziende, a partire già con il Black Friday, scaldano i motori e alimentano campagne di marketing per cercare di accaparrarsi attenzione e portafogli dei consumatori.

Insomma, quella sensazione che si ha di essere sempre un po’ in affanno non è poi tanto una mera sensazione, ma la specifica volontà di cercare di arginare e reagire a un momento difficile che ormai va avanti da anni. Momento, chiamiamolo così, che ha generato un sentiment tutt’altro che positivo nella popolazione: la maggioranza degli italiani (55%) è alle prese con una vita ben diversa dalle proprie aspettative di partenza molto spesso in senso peggiorativo (44% del campione).

Quindi stanchi e sfiduciati. E per quanto riguarda le tendenze d’acquisto?

Il Natale, si sa, è il periodo più commerciale dell’anno. E anche sulle nostre pagine digitali di Smart Marketing ci siamo sempre occupati di questo particolare momento dell’anno in cui le aziende, a partire già con il Black Friday, scaldano i motori e alimentano campagne di marketing per cercare di accaparrarsi attenzione e portafogli dei consumatori.

Ma se realmente dietro ad un acquirente, ad un utente di e-commerce, c’è una persona e non solo un numero d’ordine (come invece spesso viene erroneamente concepito), vale la pena capire come stanno cambiando proprio quei consumatori a cui le campagne di marketing sono rivolte.

Sempre dal Rapporto Coop 2024: “[…] Non sorprende allora che la parola chiave con cui gli italiani si approcciano ai consumi sia il risparmio, di gran lunga il primo criterio di scelta negli acquisti (lo dice il 75% del campione) sia che si tratti di riempire l’armadio sia di scegliere un’auto (peraltro sempre più frequentemente usata, tanto che sono 15 milioni gli italiani che hanno rinunciato all’acquisto dell’auto nuova nel 2024), mentre rimane un miraggio la casa di proprietà (-2,1% le compravendite nel corso di quest’anno)”. E ancora: “[…] i prodotti tecnologici a partire dallo smartphone, fino all’altro ieri oggetto dei desideri, hanno perso buona parte della loro attrattività e le vendite a volume nell’ultimo anno scendono di oltre il 6% e proprio lo smartphone con i suoi accessori (-7,4% e quanto a numero di pezzi quasi un milione in meno anno su anno) insieme alle tv e ai pc registrano cali significativi”.

Accanto a queste evidenze, ce n’è anche una di cui avevo parlato anche nel precedente editoriale, ossia la propensione degli italiani a pensare al proprio benessere personale: “[…] Dal culto del proprio corpo deriva anche il mantra del “tutti a dieta”, siano esse diete ipocaloriche, salutistiche e dello sport praticato oramai a vario titolo da 4 italiani su 10 (quasi 17 milioni di persone)”.

Di fronte a noi, abbiamo quindi questo scenario: persone stanche, sfiduciate, con una ridotta inclinazione all’acquisto e molte attente al proprio benessere personale.

Sarebbe bene tenerlo presente per indirizzare messaggi e comunicazioni che parlino alle persone e che intercettino i loro bisogni. Perché se è vero che il Natale sta arrivando, non è detto che sia uguale agli altri anni.

Le tendenze d’acquisto sono sempre in evoluzione, come le persone e la società. Sapere guardare, ascoltare e cogliere questi movimenti può fare la differenza.

Buona lettura e buon Natale,

Ivan Zorico

 

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