Hai mai pensato che la dipendenza da smartphone fosse così grave?

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Hai mai pensato che la dipendenza da smartphone fosse così grave?

Nella top 3 del decalogo dei consigli stilati dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS) per compiere scelte che possono fare del 2025 l’anno giusto per migliorare significativamente la nostra salute fisica e mentale, ci sono nell’ordine: 

  1. uscire dalla dipendenza da smartphone: a piccoli passi e con una zona free in casa;
  2. alcol: evitarlo fa bene a tutto, anche alla perdita di peso;
  3. smettere di fumare. Da soli o chiedendo aiuto è possibile.

Lo ripeto: uscire dalla dipendenza dello smartphone, evitare l’alcol e smettere di fumare.

Quindi, come primo consiglio per un 2025 in salute psico-fisica, l’ISS antepone la dipendenza dallo smartphone all’alcol e al fumare. 

L’ho voluto ripetere più volte perché credo che sia davvero un’informazione che deve sedimentare.

Sull’alcol e sul fumo non c’è molto da aggiungere. Credo che chiunque sia a conoscenza che non siano proprio salutari, per usare un eufemismo. L’ISS, infatti ricorda che “l’alcol è una sostanza tossica e cancerogena e che aumenta il rischio di sviluppare oltre 200 malattie differenti e che, dopo un anno dall’ultima sigaretta, il rischio di malattie cardiovascolari si riduce del 50% e dopo 10-15 anni il rischio di sviluppare un tumore ai polmoni si avvicina a quello di una persona che non ha mai fumato”.

Se quindi l’ISS decide di inserire la dipendenza dallo smartphone prima dell’alcol e del fumo, deve farci riflettere. E molto.

Di alcuni effetti ne ho parlato qui: “Il declino della conoscenza: dal “brain rot” con i social, alla difficoltà di apprendimento scolastico, passando per l’analfabetismo funzionale”.

“Oltre il 5% della popolazione mondiale soffre di dipendenze comportamentali o da sostanze, con un impatto grave su salute e relazioni. Tra le dipendenze comportamentali, l’uso problematico dello smartphone colpisce oltre il 25% degli adolescenti, con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni”.

E nel decalogo dell’ISS si legge anche: “Un consiglio semplice e concreto? Stabilisci una “zona smartphone free” a casa, come la camera da letto o il tavolo da pranzo, per favorire momenti di qualità e disconnettersi gradualmente. Inizia con piccoli passi, ad esempio 30 minuti di pausa digitale al giorno, usando il tempo per altre attività che ti piacciono. L’obiettivo non è eliminare lo smartphone, ma imparare a gestirlo con consapevolezza”.

Lo smartphone ci abilita a cogliere tutte una serie di opportunità che, francamente, è impossibile negare. Saperlo gestire non è facile. Tutto ci porta ad usarlo anche quando, se non soprattutto, non ne abbiamo bisogno.

Conoscere è fondamentale perché crea consapevolezza. Agire deve essere diretta conseguenza. Non possiamo più dire: “non lo sapevo”.

 

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