Da “Me at the Zoo” a 2,5 miliardi di utenti: i primi 20 anni di YouTube

Vent’anni di YouTube: da "semplice" piattaforma di video sharing al cuore della content economy

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Da 'Me at the Zoo' a 2,5 miliardi di utenti: i primi 20 anni di YouTube

Titolo del video: “Me at the Zoo”.
Numero di visualizzazioni: 347 milioni.
Durata video: 19 secondi.
Data di pubblicazione: 23 aprile 2025.
Nome autore: jawed.

jawed, altri non è che Jawed Karim, ossia uno degli sviluppatori che assieme a Chad Hurley e Steve Chen hanno dato vita a YouTube 20 anni fa. La piattaforma di video sharing più famosa al mondo, infatti, si appresta a compiere il suo ventesimo compleanno: nasce ufficialmente il 14 febbraio 2005.

Dopo aver venduto YouTube a Google per 1,65 miliardi di dollari nel 2006 incassando la sua parte di 65 milioni di dollari, di Jawed Karim non si sa poi molto altro. “Me at the Zoo” resta tra l’altro anche il suo primo (in assoluto) ed unico video caricato sulla piattaforma.

Da quel primo video di 20 anni fa, molto è cambiato.

La piattaforma si è evoluta da “semplice” strumento di condivisione di video a ecosistema in grado di abbracciare contenuti di vario genere, lifestyle, musica, intrattenimento, formazione, business, cultura pop, etc. 

Per una piattaforma, la cui “morte” è stata annunciata ciclicamente dai vari “guru” del marketing (vi faccio i miei più sentiti complimenti per la previsione!), si può dire che oggi goda di ottima salute: nel 2024 ha avuto una media di 2,5 miliardi di utenti attivi, di cui circa 40 milioni in Italia. Non male.

In un mondo (social) in cui i contenuti vengono letteralmente divorati, YouTube rappresenta in qualche modo un unicum. E’ un motore di ricerca, e questo fa tutta la differenza del mondo. I contenuti pubblicati su questa piattaforma hanno una vita completamente diversa rispetto a quelli pubblicati sugli altri social media. 

Qui un video ha modo di performare anche nel tempo. Lo si può ricercare, appunto, con maggiore facilità e questo aspetto consente di creare dei veri e propri canali su determinati argomenti, con rubriche, filoni di approfondimento, etc.

E rispetto alle altre piattaforme, YouTube funziona bene anche relativamente alla content economy: rispetto alle altre piattaforme, a parità di follower, paga decisamente meglio.

Vent’anni dopo quel semplice video girato davanti alla gabbia degli elefanti, YouTube non è solo sopravvissuto alle mode e alle previsioni apocalittiche: è diventato un punto di riferimento globale per la creazione, la diffusione e la monetizzazione dei contenuti. Un luogo dove il tempo non consuma i contenuti, ma li valorizza, trasformando semplici video in pezzi di cultura pop e creator in veri e propri brand.

Forse è proprio questo il segreto di YouTube: non si è mai limitato a seguire le tendenze, ma ha saputo anticiparle, adattarsi e, in molti casi, definirle. 

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