In questi giorni, ma potrei dire anche settimane o mesi, mi sto interrogando sulla natura del giornale che da oltre 10 anni anni dirigo insieme all’amico Raffaello Castellano, che sin da subito ha abbracciato questo progetto quando, in un giorno di febbraio del 2014, gli mandai un messenger con all’interno la proposta di creare un magazine che parlasse delle nostre passioni: la comunicazione, il marketing e non solo. Smart Marketing, nacque così. Il resto è dispiegato nelle pagine virtuali in cui stai leggendo proprio questo editoriale.
Ma perché vi parlo di tutto questo?
Perché in questi quasi 140 numeri pubblicati, mi sono accorto che qualcosa è cambiato. Nato come giornale verticale sul marketing e la comunicazione, seppur comunque contraddistinto da una visione laterale, nostro marchio di fabbrica, abbiamo via via sviluppato molto di più proprio questa caratteristica, a scapito della verticalità tout court.
Non che non sia presente, la verticalità. Abbiamo collaboratori che trattano la materia con scientificità e approfondiscono trend. Ma l’aspetto laterale, possiamo dire umano, è quello che più di tutti emerge.
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In un momento storico come quello che stiamo vivendo, sempre più importante sarà osservare, studiare e approfondire cosa c’è dietro per capire come procedere in avanti. Andare alla fonte, laddove tutto inizia.
Sembra quasi un controsenso. Nell’età della tecnica, per dirla con Galimberti, e in quella dell’intelligenza artificiale, affrontare tematiche di comunicazione e marketing adottando un approccio trasversale e non puramente tecnico, può essere visto come un azzardo.
Eppure credo fermamente che abbiamo ragione.
C’è chi intende la comunicazione e il marketing solo come qualcosa riferibile a lead e vendite. E quindi a scalabilità, branding, campagne adv, e via così. La domanda che si pongono è spesso: quale trucco posso usare per surfare l’algoritmo? quale tip può permettermi di arrivare a quante più persone possibili in target? Etc.
E poi c’è chi, come noi, punta lo sguardo su qualcosa di ben più fondamentale: le persone.
Tutto ruota intorno alle persone. Diversamente da quello che si possa credere e che ci viene raccontato, le scelte d’acquisto o elettorali non sono decise o influenzate da poche persone che elaborano strategie in un ufficio situato in un grattacielo situato chissà dove. Ma dalle emozioni, stati d’animo e percezioni da cui le persone e le collettività sono attraversate. Totalmente all’opposto. Al più in quel famoso ufficio, si possono cogliere pulsioni, desideri e bisogni già preesistenti. Mai viceversa.
Per questo motivo, crediamo che l’approccio laterale sia l’unico in grado di raccontare e comprendere i fatti senza perdersi troppo nei tecnicismi che, seppur in hype in un dato momento, per loro natura nascono superati.
In un momento storico come quello che stiamo vivendo, sempre più importante sarà osservare, studiare e approfondire cosa c’è dietro per capire come procedere in avanti. Andare alla fonte, laddove tutto inizia. Al singolo e alla collettività in cui gravita. Perché la comunicazione, il marketing, financo l’intelligenza artificiale, come tutte le cose di questo mondo, sono espressione umana. Null’altro.
E nel nostro piccolo, attraverso il nostro sguardo, articoli, contenuti e rubriche, cerchiamo di raccontarvelo.
Ivan Zorico


