Poeta, scrittore, traduttore, regista, drammaturgo, intellettuale: tutto questo è stato PPP, ovvero Pier Paolo Pasolini, che nasceva il 5 marzo del 1922, esattamente 100 anni fa.
Riuscì a distinguersi in svariati ambiti culturali, grazie ad una curiosità e ad una versatilità uniche e, se come scrittore, poeta e drammaturgo la sua fama fu soprattutto nazionale ed europea, come regista travalicò i confini, giungendo con i suoi film fino negli Stati Uniti. Ancora oggi, a 47 anni dalla morte, in America, e non solo, la sua filmografia è spesso al centro di rassegne e corsi cinematografici universitari.
Pasolini fu un anche un attento e profondo osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta; il suo pensiero lucido e mai allineato suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici in merito alle abitudini borghesi, alla nascente società dei consumi, alla televisione ed ai media di massa in generale, come pure nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti.
Pasolini fu anche un omossessule dichiarato e convinto in un’epoca, ricordiamoci che la Democrazia Cristiana era al potere, in cui non solo non era alla moda, ma era anche pericoloso.
Definire ed incasellare un intellettuale dissidente, anticonformista e originale come Pier Paolo Pasolini non è cosa semplice, ma forse basterebbero tre opere, appartenenti a tre media diversi, alla letteratura, al cinema ed al giornalismo, per cominciare ad approcciarlo e comprenderne la grandezza e scoprire il suo pensiero.. Stiamo parlando del romanzo “Ragazzi di vita” del 1955, del film “Il Vangelo secondo Matteo” del 1964 e dei suoi articoli, soprattutto sulle pagine del Corriere della Sera, del Tempo illustrato e de Il Mondo, raccolti poi nel saggio “Scritti Corsari” del 1975.
Noi di Smart Marketing, vogliamo introdurvi al pensiero di questo grande intellettuale approfondendo queste tre opere e proponendovi un bonus in più, lo stralcio di un intervento televisivo, nella trasmissione “Terza B facciamo l’appello” di Enzo Biagi, dove Pasolini parla, fra le altre cose, proprio della televisione come medium di massa e del suo potere di mercificare ed alienare gli spettatori, un intervento che sarebbe perfetto anche oggi per parlare del potere dei social network e del capitalismo della sorveglianza più in generale.
Ragazzi di vita è il romanzo d’esordio di Pasolini, che contiene già molti degli elementi del suo pensiero e della sua poetica; il libro racconta la vita quotidiana di un gruppo, ma meglio sarebbe dire di una banda, di ragazzi delle borgate romane. Noi lettori vediamo la miseria ed il degrado estremo del secondo dopoguerra attraverso gli occhi del protagonista Riccetto. Gli anni del boom economico stanno per arrivare, da qualche parte stanno già facendo sentire i loro effetti, ma la maggior parte della popolazione vive di stenti, espedienti e piccoli e grandi crimini, i ragazzi di vita di Pasolini sono la cartina di tornasole di un intero Paese. Vero e proprio romanzo neorealista, “Ragazzi di vita” finì sotto processo per “oscenità” e “pornografia” nel 1955 perchè parlava apertamenete di prostituzione maschile. Il processo finirà poi con una sentenza di assoluzione con formula piena.
Il Vangelo secondo Matteo è considerato da molti critici e storici del cinema come il capolavoro di Pasolini. Benché l’autore fosse dichiaratamente laico, questo film presenta uno dei ritratti di Gesù più intenso, profondo e potente mai realizzato. Un film che, benchè avesse ricevuto diverse ed aspre critiche perché colpevole di aver rappresentato un Cristo troppo umano, fu, con il tempo, rivalutato e lodato persino dagli ambienti ecclesiastici che non nutrivano particolare simpatia per le opere di Pasolini. Girato, come per altri film del regista, con attori non professionisti, Il Vangelo secondo Matteo richiese un grande lavoro di ricerca ed individuazione delle location. Dopo diversi sopralluoghi, anche in Israele, il regista deciderà di girarlo nel sud Italia, con il grosso delle riprese fra la Basilicata e la Puglia. Sarà Matera a diventare la scenografia naturale perfetta per il film, insieme ad altre scene girate nelle gravine di Ginosa e nei vicoli di Massafra, in provincia di Taranto.
Scritti Corsari è un saggio pubblicato dall’editore Garzanti nel 1975, che raccoglie gli articoli di Pasolini pubblicati fra il 1973 ed il 1975, principalmente sulle colonne del Corriere della Sera e delle riviste Tempo illustrato, Il Mondo, Nuova Generazione e Paese Sera. Si tratta di una raccolta di interventi sulle trasformazioni sociali, economiche e politiche della società Italiana. Pasolini indaga con profonda passione e tagliente lucidità quel mondo di perbenismo e conformismo che ritiene responsabile del degrado culturale della società consumistica. Da vero analista controcorrente, egli riesce ad esprimere tesi politiche di grande attualità, trattando tematiche sociali alla base dei grandi scontri culturali dell’epoca, come l’aborto, il divorzio, il potere della Chiesa, la rivoluzione del ‘68.
Terza B facciamo l’appello era una trasmissione televisiva di Enzo Biagi che raccoglieva intorno ad un tavolo personaggi della cultura e della politica italiana invitati a parlare degli argomenti più importanti ed attuali della società italiana. Nel 1971 Pier Paolo Pasolini viene invitato e risponde alle domande incalzanti di Biagi con una lucidità e acume non comuni, particolarmente significativa per noi rimane la sua profonda analisi della televisione come medium di massa alienante e mercificante. La puntata fu censurata e “sospesa” per quasi 4 anni, a causa di alcune faccende giudiziarie che riguardavano Pasolini, e fu trasmessa solo nel 1975. La versione integrale dell’intervista è disponibile sulla piattaforma di Rai Play a questo link.
Insomma, Pier Paolo Pasolini, che nasceva a Bologna il 5 marzo del 1922, è stato uno dei più grandi ed “impegnati” artisti italiani del 20 secolo: il suo pensiero, il suo incessante scandagliare la società consumistica e piccolo borghese attraverso i media più disparati tratteggiano la figura di un vero intellettuale, originale, scomodo, controcorrente, che seppe gettare uno sguardo lucido, profondo e affilato sui tanti vizi e le poche virtù di una nuova classe dirigente, quella dei baby boomer, che si andava costituendo e che è quella che oggi detiene le posizioni apicali e di potere nella politica, nell’economia e nella cultura del nostro Paese.
Riscoprire Pier Paolo Pasolini oggi, attraverso le sue poesie, i suoi articoli, i film ed i libri, ci farà capire da dove veniamo, come ci siamo arrivati e dove “probabilmente” ci porterà la strada che stiamo percorrendo sempre più velocemente.
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