Lo Specchietto Retrovisore – 29/11/2015

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Christian Zorico (162)

 

 

 

 

Immagine3Una settimana quella appena trascorsa che potenzialmente presentava tutti gli ingredienti per essere davvero volatile: la tensione tra Russia e Turchia non è mai rientrata; il dato di ottobre sui profitti cinesi, -4.6%, anno su anno; e infine il petrolio che ha fallito ripetutamente nel consolidare i guadagni delle precedenti sessioni in area 43 dollari al barile. Invece, le aspettative per la prossima settimana, hanno galvanizzato i corsi azionari soprattutto in Europa.

Attendiamo pertanto Draghi il 3 dicembre: il mercato si auspica un super Mario in gran forma in grado di abbassare il tasso sui depositi interbancari addirittura di 20 bps. L’indice di borsa tedesco sembra averne beneficiato maggiormente, andando a colmare il gap che si era aperto in agosto in seguito alla forte correzione della Cina, rompendo le resistenze di periodo.Grafico_DAX_Germania_da Investing

Dalla price action delle differenti asset class, sembra quasi che il mercato sia meno posizionato sull’azionario, quasi a delineare il fatto che ci sia molta più concentrazione sui primi interessati del “QE trade”, ovvero le curve governative e l’EurUsd.

L’impressione è quella che il mercato sia ancora molto più posizionato per la convergenza della periferia verso il core in Europa, scommettendo su un cambio euro-dollaro più vicino alla parità. Tuttavia il cross ha flirtato tutta la settimana in area 1.06, segno che pesa molto l’incertezza circa le mosse della FED. Per quanto infatti il mercato sembri prezzare un rialzo di 25 pb già al meeting di dicembre, è plausibile che dal FOMC emerga un atteggiamento meno aggressivo per i dot previsti nel futuro. Questo scenario porterebbe il dollaro a perdere un po’ di forza relativa non solo verso l’euro, ma anche nei confronti di altre valute. Ne beneficerebbe, a tendere, la bilancia commerciale statunitense e le aziende americane sulle quali pesa già, nei modelli pre-visivi, un dollaro troppo forte in grado di inficiare i risultati societari.

Black FridayResto dell’avviso che al momento il miglior modo di affrontare le prossime settimane, in un contesto caratterizzato da scarsa liquidità perché ci si avvicina alla fine dell’anno, sia quello di evitare posizioni troppo aggressive soprattutto su temi troppo affollati. Scendere dal bus oppure entrare in un Wal-Mart come nel black friday appena trascorso potrebbe essere un’esperienza quanto meno impervia. Appuntamento al prossimo specchietto retrovisore dove sicuramente avremo modo di analizzare assieme quanto Mario Draghi sia in grado di regalare all’economia per questo Natale.

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