La scienza di Guerre Stellari di Luca Perri è un ottimo esempio di come dovrebbe essere la divulgazione scientifica 2.0. Ed è anche per questo che dovremmo leggerlo

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

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Nell'immagine la copertina del libro

Quest’anno vi propongo un libro al mese, forse due, per raccontare chi siamo, da dove veniamo, dove vorremmo andare e come ci vogliamo arrivare. Perché la lettura può essere svago, intrattenimento, ma anche un valido esercizio per imparare a pensare e sviluppare una certa idea del mondo.

Un libro al mese, in piccole schede, in poche battute, per decidere se vale la pena comprarlo e soprattutto leggerlo. Perché la lettura, come diceva Woody Allen, è anche un esercizio di legittima difesa.

Era il 25 maggio del 1977 quando negli Stati Uniti, inizialmente solo in 42 sale, uscì il film Guerre Stellari del regista, all’epoca 33enne, George Lucas, al suo terzo lungometraggio.

Il film divenne non solo il più grande incasso della stagione, ed uno dei maggiori della storia del cinema, ma diventò così celebre da entrare nell’immaginario di almeno 3 generazioni di spettatori, oltre che un punto di riferimento per tutta la fantascienza che sarebbe venuta dopo.

Il film cominciava con i celebri titoli di apertura blu su sfondo nero che spiegavano agli spettatori che la storia che stavano per vedere era ambientata “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana..”.

Tutto ciò che fu visto in quel film divenne iconico: Iperspazio, pistole laser, astronavi, droidi, porti spaziali e una misteriosa Forza capace di connettere tutti gli esseri viventi.

George Lucas disse di essersi ispirato per scrivere la sceneggiatura al libro “L’eroe dai mille volti”, scritto dallo storico delle religioni e antropologo Joseph Campbell.

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Possiamo decidere che il 2021, al pari del 2020, sia completamente da buttar via, oppure possiamo scegliere di focalizzarci su altro… sulle nuove consapevolezze raggiunte, sul nuovo valore che diamo al tempo ed allo stare insieme. Ossia, su quanto di buono è comunque accaduto o su cosa abbiamo imparato

Il film creò, quindi, un nuovo e straordinario immaginario fantascientifico che da 45 anni non smette di ispirare ed interrogare la scienza per verificare se le intuizioni cinematografiche  in esso contenute possano in un futuro prossimo, remoto o “lontano, lontano” diventare realtà.

Sono tanti i quesiti che il film pone:

Quanto la fantascienza ha attinto dalla scienza reale per ricreare questi mondi e civiltà? 

Sulla Terra sappiamo costruire una spada laser?

Quali tecnologie della Morte Nera abbiamo già sviluppato? 

Quanto costerebbe realizzare il Millennium Falcon?

E riusciremmo a pilotarlo in una fascia di asteroidi? 

Sono queste ed altre ancora le domande a cui si cerca di rispondere attraverso un saggio rigoroso ma al contempo divertente, “La scienza di Guerre Stellari – Dal Millennium Falcon alla spada laser. Cosa è fanta e cosa è scienza”, scritto dall’astrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri, noto al grande pubblico per le sue trasmissioni scientifiche in onda sulla RAI, come Superquark+, Nautilus e Galileo.

Strutturato come una sorta di game book e quiz interattivo, il libro si pone, e pone al lettore, 9 domande, ognuna ispirata da uno dei 9 film della saga cinematografica di Guerre Stellari. Ogni capitolo del libro si apre con il quesito e 4 risposte possibili fra cui scegliere, per poi verificare e spiegare la risposta corretta nelle pagine successive. Alla fine è possibile verificare il proprio grado di conoscenza scientifica, ma in parte anche cinematografica, e capire che tipo di lettore siamo fra 4 possibili profili.

Il libro rappresenta un ottimo esempio di come dovrebbe essere la divulgazione scientifica nel secondo millennio: rigorosa ma non specialistica, divertente e nient’affatto noiosa, e capace di esplorare e adoperare la cultura popolare e mainstream per spiegare complicate teorie e scoperte scientifiche.

Nell'immagine la copertina del libro La scienza di Guerre Stellari - Smart Marketing

La scienza di Guerre Stellari

Dal Millennium Falcon alla spada laser.
Cosa è «fanta» e cosa è «scienza»

Autore: Luca Perri

Editore: Rizzoli

Anno: aprile 2021

Pagine: 304

Isbn:9788817145961

Prezzo: € 17,00

Di certo Luca Perri per la scrittura di questo saggio è stato aiutato dalla sua lunga esperienza nel campo della divulgazione e benché libri di questo tipo, cioè che attingono alla produzione cinematografica e televisiva mainstream per spiegare la scienza, non siano un fatto nuovo (basta pensare ad autentici bestseller come “La fisica di Star Trek”, del 1995, del fisico statunitense Lawrence M. Krauss o “La fisica dei supereroi”, del 2005, del fisico statunitense James Kakalios), il saggio di Luca Perri rappresenta una novità per il mercato editoriale italiano, una novità accentuata ancora di più dalla struttura a game book e quiz interattivo, una scelta originale ed azzeccata che forse rappresenta uno dei possibili futuri della divulgazione scientifica, quanto mai necessaria in un paese come l’Italia. 

Perché dovremmo leggere La scienza di Guerre Stellari?

La divulgazione scientifica è un’arte difficile perché richiede conoscenza della materia, rigore ed onestà intellettuale, unite alla capacità di interessare e appassionare un pubblico quanto più vasto possibile. La pandemia da Coronavirus con le annesse derive dell’infodemia, del negazionismo e dei no-vax ci ha dimostrato quanto ancora ci sia da lavorare sulle conoscenze e cultura di base degli Italiani. La scienza di Guerre Stellari di Luca Perri rappresenta un ottimo esempio di divulgazione scientifica 2.0, che attraverso un film, o meglio una saga cinematografica iconica e seguitissima, cerca di spiegare quanta scienza vera ci sia nella fantascienza e quanta fantascienza abbia ispirato e/o condizionato la ricerca scientifica. Un esempio che speriamo altri saggisti e divulgatori decidano di seguire, ed un libro perfetto per concludere l’anno o cominciare quello nuovo.

 

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