Greed is good. L’avidità è una cosa buona.

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Wall Street - Locandina“Avidità? Cosa c’è di male… dopo tutto è solo una questione di soldi”.
E’ linfa vitale per i personaggi che interpretano e animano il film che valse l’Oscar come miglior attore a Michael Douglas, “Wall Street”, 1987 prodotto negli Usa dalla 20th Century Fox.
È la caratteristica che permette di raggiungere i propri obiettivi, forse non nel migliore dei modi ma certamente con piu’ grinta, accorciando i tempi, impedendo che altri arrivino prima di noi.
Nel film ogni personaggio appare avido di soldi, di successo, di vita. Non importa il prezzo da pagare in termini di coscienza, l’importante è raggiungere la meta, speculare più degli altri, primeggiare su tutti.
Gordon Gekko, finanziere spietato e arrampicatore sociale, doppiato magnificamente da un grande Giancarlo Giannini, rappresenta un’icona per il mondo della finanza. La bravura di Oliver Stone nell’omaggiare il mondo della finanza a lui tanto vicino (suo padre lavorava a Wall Street e pertanto aveva assaporato sin da bambino le storie, tensioni, odori e luci di questo mondo fatto di investimenti e scommesse speculative) risiede proprio nell’aver creato un mito. Gekko rappresenta tutt’ora un esempio, buono o cattivo per quanti lavorano in finanza. E questa può rappresentare una chiave di lettura. Già perché molti lo idolatrano, cercano di imitare i suoi atteggiamenti nel mondo del lavoro, provando sin dagli studi universitari e subito dopo a primeggiare. E la fame di successo sembra essere tanto più insaziabile quanto più la provenienza sociale e l’interazione con gli altri attori del mondo della finanza rendano competitiva l’impresa, esacerbandone i toni, facendo divorare letteralmente le persone che rappresentano dei puri ostacoli o semplicemente potenziali concorrenti.
Wall Street - Gordon Gekko e Bud FoxCosì Bud Fox, un broker azionario non si lascia scappare la sua occasione, cerca con instancabile insistenza il momento giusto, l’incontro con il suo eroe, Gordon Gekko.
E si accorgerà quasi sin da subito che entrare a far parte di un certo mondo richiede una forte determinazione; il restare, lo status di appartenenza é paradossalmente ancora più impegnativo. Per lui seguire da vicino i passi di un uomo così ambizioso, così capace di ottenere tutto, così padrone di sentimenti, situazioni, in grado di godere solo non concependo il concetto di perdere, rappresenta il motore della sua vita. Sono fin troppo coinvolto per non usare caratteri positivi descrivendo la figura di Gekko e quello che lui rappresenta per quanti operano nel settore finanziario. Sono troppo coinvolto per non provare a trasmettere eccitazione. Eppure sono consapevole che il “modello Gekko” ha in se i tratti che possono portare la singola persona a rovinarsi (come avviene per lui e per lo stesso Bud) e l’intero sistema ad implodere su se stesso.
Dopo la crisi del 2008, il mondo finanziario probabilmente non è più lo stesso raccontato nel film (fine anni 80); eppure personaggi e situazioni simili si ripetono. L’aver guardato per l’ennesima volta il film, mi ha regalato ancora una volta emozioni diverse. La trama è sempre la stessa, stessi i personaggi e le loro azioni; sono io probabilmente ad essere diverso. La lettura del film che vorrei suggerire è di completa apertura, non indignandosi di ritrovarsi nell’uomo spietato o rincuorarsi di riconoscere dei tratti in comune con il padre di Bud, meccanico e sindacalista, figura certamente rassicurante dell’intero film.
Wall Street - Gordon GekkoSuggerisco a voi lettori di approcciare il film con un atteggiamento analogo al mio, spassionatamente aperto a gustare ogni brutalità dell’indole umana, ad apprezzarne la bontà d’animo, le coscienze pure, la razionalità che sorregge molte scelte. Se non lo squalo di Gekko, allora ci sarà un altro sciacallo (Sir Larry Wildman), nel passato squalo e poi “salvatore”, ma sempre opportunista.
Quell’esempio buono o cattivo, probabilmente non esiste in assoluto. Esistono piuttosto diverse fasi della vita in cui alcuni elementi di quell’archetipo possano prevalere sugli altri. E forse esiste sopra ogni cosa una ricerca costante di maturità, di un equilibrio, mai statitco.
Per questo ogni volta che lo si guarda, Wall Street regala un concentrato di sensazioni che non è mai lo stesso della volta precedente. Un film che muta, che mostra sfaccettature diverse perché noi siamo in costante evoluzione. Siamo diversi noi ed è diverso il mondo che ci circonda.

 

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